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Piemonte: investimenti da 1,5 miliardi per l’edilizia sanitaria

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Il punto sulla situazione è stato fatto dall'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata al tema

Per rinnovare la propria dotazione di ospedali il Piemonte spenderà nei prossimi anni una somma che sfiora il miliardo e mezzo di euro. Il punto sulla situazione è stato fatto dall'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata all’edilizia sanitaria.

“Il primo investimento importante - ha ricordato Saitta - è quello nel futuro Parco della Salute di Torino, che costerà circa 569 milioni. C’è poi la Città della Salute e della Scienza di Novara, sulla quale si spenderanno 353 milioni. E ancora, il nuovo ospedale unico dell'Asl TO5 che sorgerà in un’area al confine fra Trofarello e Moncalieri e che costerà 225 milioni, l’ospedale del VCO a Ornavasso, sul quale saranno spesi 178 milioni, l’ospedale di Verduno-Alba-Bra, per il quale occorrono 50 milioni e si è dovuto rivedere il piano perché non c'erano le risorse sufficienti per completarlo con le sue varianti, e quello della Valle Belbo, che ne costerà 28 e diventerà un presidio territoriale con presenza continua per le emergenze”. Non saranno invece costruiti nuovi ospedali a Fossano, Saluzzo e Savigliano, ma in queste aree verrà effettuato un riordino della rete esistente con un finanziamento di 53 milioni.

Saitta ha poi ricordato che gli investimenti, in particolare sugli ospedali più grandi, saranno fatti ricorrendo al partenariato tra pubblico e privato. Perché, ha spiegato, “quando si deve realizzare un’opera pubblica si deve tenere presente la situazione di fatto, e se non ci sono le risorse, bisogna usare una modalità innovativa che sia prevista dal Codice degli appalti”.

Scendendo nel dettaglio, l’assessore ha annunciato che “i progetti delle nuove cittadelle sanitarie di Torino e Novara hanno avuto lunedì scorso il parere favorevole definitivo del nucleo di valutazione ministeriale. Ci aspetta ancora un passaggio in Conferenza delle Regioni, poi si potrà firmare l’accordo di programma con il Governo, che ci permetterà di dare il via alle gare di appalto. Da ieri a Torino c’è anche la variante al piano regolatore del Comune, necessaria per realizzare il progetto che, come noto, si articolerà su quattro poli: la sanità con 1040 posti letto, la ricerca attrezzata per il lavoro di circa mille persone, la didattica, calibrata su 5.000 studenti, e la residenzialità con 190 posti”.

Per quanto riguarda Alba-Bra, la Regione ha anticipato 25 milioni, che arriveranno quando saranno venduti gli immobili che ospitano le strutture sanitarie oggi esistenti, destinate a venire dismesse quando sarà pronto il nuovo ospedale. Serviranno poi ulteriori 25 milioni per le dotazioni tecnologiche, ma sono già state individuate altre fonti di finanziamento.

Infine, Saitta ha puntualizzato che “i lavori del presidio territoriale della Valle Belbo furono bloccati dalla precedente amministrazione per mancanza di risorse, questa Giunta ha messo 18 milioni ed ha autorizzato l’Asl di Asti ad accendere un mutuo di 10 milioni, in modo da raggiungere la somma necessaria per il completamento”.