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Pnrr: un nuovo ruolo per i professionisti italiani?

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Pnrr: un nuovo ruolo per i professionisti italiani?
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Leggiamo le dichiarazioni del presidente di Confprofessioni, che rappresenta i professionisti, al termine dell’incontro con il Ministro Raffaele fitto

Il governo italiano ha deciso di rivedere Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Pnrr, alla luce delle nuove criticità causate dalla crisi energetica. In questo scenario, i professionisti reclamano un nuovo ruolo.

“La crisi energetica assorbirà la maggior parte delle risorse della prossima manovra di bilancio, che tuttavia non saranno sufficienti ad allentare i costi che soffocano imprese e famiglie. In questa prospettiva, la scelta del Governo di procedere a una revisione del Pnrr per intervenire sui costi energetici trova il nostro pieno sostegno, ma occorre mettere in campo una strategia politica energetica per il Paese, diversificando le fonti di approvvigionamento”. È quanto ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine della riunione tra il ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, e le parti sociali che si è tenuto a Palazzo Chigi.

“La cabina di regia del ministro Fitto con le parti sociali rappresenta un passo importante per affrontare le emergenze contingenti e, al tempo stesso, per dare una prospettiva di crescita al Paese, perché l’obiettivo primario del Pnrr è quello di modernizzare il Paese, a partire dalla Pubblica Amministrazione - ha detto Stella -. In questa prospettiva, i liberi professionisti possono dare un contributo notevole ai processi di riforma collegati al Piano nell’ambito della giustizia, del fisco e delle semplificazioni, dell’ambiente e degli appalti pubblici e della stessa P.A.”.

“I processi di transizione delineati nel Pnrr hanno un forte impatto sulle professioni e possono essere un’opportunità per far crescere il sistema Paese, riconoscendo ai professionisti il loro ruolo di intermediari tra la P.A., le imprese e i cittadini e, in un’ottica di sussidiarietà, ricoprire anche la funzione di certificatori delle procedure legate ai bandi - aggiunge Stella -. Finora, però, il loro ruolo è stato piuttosto marginale e non hanno avuto accesso ai benefici diretti come altri settori produttivi. Un errore strategico perché il settore professionale contribuisce a far crescere il Pil e l’occupazione”.

La digitalizzazione degli studi professionali

Secondo Confprofessioni “c’è la possibilità di uno spazio di implementazione nel Pnrr mirato al rafforzamento delle attività professionali in coerenza e a sostegno delle priorità trasversali del piano”, ha aggiunto Stella, chiedendo un “forte intervento per la digitalizzazione degli studi professionali, che consentirebbe l’ampliamento del mercato dei servizi, la promozione di processi di aggregazione e l’arricchimento delle competenze trasversali dei professionisti -, ha concluso Stella. Aderiamo all’ipotesi di un tavolo settoriale e mettiamo a disposizione i dati del nostro Osservatorio che rappresenta la fotografia più aggiornata e aderente della realtà del mondo professionale in Italia”.

 

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