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Ponti e viadotti: ecco le risorse per la messa in sicurezza

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Ponti e viadotti: ecco le risorse per la messa in sicurezza
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Pubblicato in Gazzetta un decreto del Mims, dedicato a ponti e viadotti. Scopriamo i dettagli del provvedimento e l’ammontare delle risorse stanziate

Tragedie come quella del Ponte Morandi di Genova non possono e non devono più succedere. Per questo si deve investire nella messa in sicurezza di ponti e viadotti. Va in questa direzione un decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Vediamo cosa prevede.

Province e Città Metropolitane avranno a disposizione 1,15 miliardi di euro per la messa in sicurezza dei ponti e dei viadotti e per la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti che presentano problemi strutturali di sicurezza, sulla rete viaria di loro competenza. I fondi (previsti nel decreto legge del 14 agosto 2020 n. 104) sono spalmati su tre anni: 350 milioni per il 2021, 450 milioni per il 2022 e 350 milioni per l’anno 2023.

Il piano di finanziamento del Mims

Prosegue così il piano di finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per la messa in sicurezza della rete viaria di Province e Città Metropolitane avviato nel 2018. Con l’ultimo decreto, la somma accordata raggiunge complessivamente 6,9 miliardi di euro.

Il decreto stabilisce la ripartizione delle risorse tra gli enti destinatari secondo criteri che includono vari fattori: il parco circolante dei mezzi, la vulnerabilità rispetto ai fenomeni sismici e al dissesto idrogeologico, lo stato della rete viaria.

Le risorse assegnate sono destinate a diverse attività, tra cui la classificazione del rischio, la verifica della sicurezza, la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i controlli in corso di esecuzione e finali, nonché alle spese per le attività tecniche necessarie alla realizzazione delle opere (rilievi, accertamenti, indagini, allacci, analisi di laboratorio). Tra le attività finanziate è compreso anche il monitoraggio strutturale, con l’esecuzione di rilievi, di studi sul traffico, del livello di incidentalità, dell’esposizione al rischio.

Il trasferimento delle risorse alle Province e alle Città Metropolitane sarà eseguito in base a un programma che gli Enti dovranno presentare al Ministero. Gli uffici del Mims provvederanno alle verifiche sul rispetto dei criteri individuati dal decreto e all’assegnazione delle somme in relazione all’effettivo avanzamento della spesa.