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Professioni tecniche: non temiamo la riforma, ma servono modifiche migliorative

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Esaminata e definita dal Pat una proposta di articolato che sarà sottoposta all'attenzione del ministro della Giustizia in vista dell'emanazione del decreto che riformerà gli ordinamenti delle professioni


"Non abbiamo alcun privilegio da difendere e non temiamo affatto la riforma, pur richiedendo con forza modifiche migliorative ai provvedimenti emessi dal Governo per quanto attiene al mondo delle professioni".

Così Armando Zambrano, coordinatore del Pat (Professioni area tecnica) e presidente del Consiglio nazionale ingegneri (Cni), commenta l'esito della riunione del Pat, l'organizzazione che raggruppa e rappresenta le professioni dell'area tecnica, ovvero biologi, chimici, dottori agronomi e forestali, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari, periti industriali, tecnologi alimentari, con la partecipazione anche degli agrotecnici e degli architetti.

Un incontro in cui è stata esaminata e definita in linea generale una proposta di articolato che sarà sottoposta all'attenzione del ministro della Giustizia, Paola Severino, in vista dell'emanazione del decreto che riformerà gli ordinamenti delle professioni.

"Il documento - si legge nella nota dell'organizzazione delle professioni tecniche - recepirà tutte le novità introdotte negli ultimi mesi dal legislatore in materia di accesso ed esercizio delle attività professionali.

Libero accesso, formazione permanente continua, assicurazione per l'esercizio della professione, istituzione degli organi disciplinari, pubblicità informativa, ma anche società tra professionisti, compenso e preventivo della prestazione, oltre al tirocinio sono stati i temi affrontati e discussi sino a pervenire - si aggiunge - a un testo sostanzialmente condiviso nelle linee generali e che avrà, successivamente, un ulteriore passaggio prima della definitiva approvazione".

"Questa è la dimostrazione più limpida - sostiene Zambrano - che le professioni stanno sollecitando modifiche sacrosante, nell'interesse di tutte le categorie coinvolte e, soprattutto, del cittadino".

"Semplificazione, qualità della prestazione e tutela del committente - conclude Zambrano - sono gli obiettivi che noi intendiamo perseguire con questa proposta, in un processo riformatore che non può vedere le professioni come vittime, ma piuttosto come protagoniste".