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PVC: com’è andato il mercato nel 2021? Cosa aspettarsi ora?

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PVC: com’è andato il mercato nel 2021? Cosa aspettarsi ora?
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I dati provengono dalla consueta indagine di mercato realizzata da Plastic Consult per conto del PVC Forum Italia. Ci concentriamo soprattutto sull’edilizia

Il PVC (polivinilcloruro) trova larga applicazione in edilizia, ad esempio per la realizzazione di infissi e serramenti. Vediamo all’ora come sta andando il mercato relativo a questo materiale, con particolare riferimento al nostro settore.

Dopo il calo registrato nel 2020, lo scorso anno i consumi di PVC in Italia hanno raggiunto le 650.000 tonnellate, risalendo al di sopra dei livelli del 2019 pre Covid e crisi europea.

I dati provengono dalla consueta indagine di mercato realizzata da Plastic Consult per conto del PVC Forum Italia, presentata in occasione dell’ultima PVC Academy dell’8 giugno scorso. L’incremento del PVC rispetto al 2020 risulta del + 10%, ben al di sopra di quello ottenuto dalle materie termoplastiche nel loro complesso, che, con 5,62 milioni di tonnellate, hanno aumentato il consumo di circa il 5%. Le 650.000 tonnellate di PVC trasformate in Italia nel 2021 sono divise tra 316.000 tonnellate di rigido e 334.000 di plastificato. Il 66% del totale è rappresentato da PVC resina mentre il rimanente 36% da compound.

La suddivisione del consumo di PVC per settore applicativo fotografata nel 2021 riflette sostanzialmente la ripartizione registrata negli ultimi anni. L’edilizia, che copre circa 1/3 dei consumi totali, rafforza ulteriormente il proprio primato come principale settore applicativo. Con 223.000 tonnellate, l’incremento rispetto al 2020 è stato del 16%, spinto dagli Ecobonus soprattutto per quanto concerne la sostituzione di vecchi serramenti con nuove soluzioni efficienti in PVC. + 5% per la seconda applicazione d’uso, l’imballaggio.

Altri dati sui consumi di PVC

In generale tutti i settori di impiego hanno registrato un segnale più che positivo, sopra al 10% per elettricità, mobile/arredamento, tempo libero, telecomunicazioni e abbigliamento/calzature.

Il compound di PVC rigido l’anno scorso è stato maggiormente rivolto al mercato interno, data la fortissima richiesta. Anche la produzione di PVC riciclato è in ripresa con volumi superiori alle 90-100 Kton. La quota prevalente di pre-consumo risulta in crescita direttamente proporzionale ai consumi di polimero vergine e alla trasformazione in rialzo. La parte di post-consumo si è consolidata ed è rimasta stabile anche grazie ai volumi di PVC raccolti e inviati a riciclo dal progetto WREP di PVC Forum Italia, che sta crescendo di anno in anno coinvolgendo sempre più multiutility italiane. Il PVC da riciclo viene normalmente utilizzato in taglio con percentuali variabili di polimero vergine.

Per il PVC rigido, l’impiego del riciclato si ha principalmente nella produzione di tubi, profilati e monofili per spazzole. Il PVC riciclato plastificato, che assorbe il grosso del riciclato post-consumo, viene riutilizzato principalmente nella produzione di tubi per giardinaggio, membrane impermeabilizzanti, oltre a volumi non indifferenti che trovano sbocco nel settore delle calzature (suole). Sull’andamento del 2022 influiranno certamente diversi fattori esterni: costo dell’energia, prezzi e disponibilità delle materie prime, logistica e costi di trasporto e l’inflazione galoppante, mai così alta negli ultimi 25 anni. In generale la produzione industriale complessiva ha tenuto nel corso del primo trimestre, ma sul resto dell’anno peseranno le suddette condizioni esterne. Nello specifico, per il PVC rigido si prospetta un discreto primo semestre. Il livello della domanda in edilizia è ancora molto alto, come evidenziato dal trend dei profilati (da resina) e del compound. Un po’ più in difficoltà il comparto dei tubi. Il PVC plastificato ha chiuso il 2021 con un’ottima crescita e per l’anno in corso le prospettive restano favorevoli; la domanda è ancora viva e tutte le principali applicazioni sono attese in crescita, quanto meno nei primi 6 mesi.