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Rapporto Estero 2013: le imprese di costruzione italiane crescono oltre confine

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Nel periodo 2004-2012, il fatturato estero delle nostre imprese è aumentato del 196,2%, con una media annua di crescita del 14,5%. Lo evidenzia un rapporto redatto dall’Ance


Fatturato triplicato negli ultimi otto anni, 63 miliardi di euro di contratti di concessione nell’ambito di raggruppamenti internazionali di cui quasi 18 mld appannaggio delle imprese italiane, una presenza in circa 90 Paesi nel mondo. Sono alcuni dei numeri più importanti contenuti nell’ultimo rapporto Ance sull’industria delle costruzioni italiane nel mondo, presentato alla Farnesina alla presenza del Segretario Generale del Ministero degli Esteri Michele Valensise, del Vice Ministro degli Esteri Marta Dassù, del Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e del Sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda.

I dati fotografano una crescita della presenza delle imprese italiane all’estero, a fronte della difficile crisi del settore all’interno dei confini nazionali. Inoltre, grazie al maggiore livello di know how tecnologico, le imprese italiane sono riuscite a penetrare mercati sempre più competitivi e più selettivi come Canada, Stati Uniti e Australia.

Sono risultati incredibili”, commenta il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, “che consentono di mantenere in vita molte aziende che sul solo mercato interno non sopravvivrebbero. La maggior parte delle grandi imprese italiane di costruzione, infatti, consegue all’estero oltre il 50% del proprio fatturato”.

E a proposito di mercato interno, il presidente dei costruttori ha sottolineato l’importanza della stabilità e della continuità d’azione del Governo. “L’instabilità non deve compromettere la linea di politica economica intrapresa, a cominciare dall’approvazione della legge di stabilità, per scongiurare il commissariamento del nostro Paese”. “E’ fondamentale - ha aggiunto Buzzetti - confermare la cancellazione dell’Imu sulla prima casa e convertire in legge i provvedimenti a sostegno dell’edilizia”.

Dello stesso avviso il Vice Ministro Dassù, che ha sottolineato che “l’instabilità politica ha un costo economico che si riflette nel divario tra domanda interna e domanda internazionale”, e auspicato che l’incertezza che stiamo vivendo in questi giorni non metta a rischio lo sforzo strutturale e istituzionale messo in campo dal ministero da anni.

E proprio dell’impegno della Farnesina a sostegno dell’industria delle costruzioni ha parlato il Segretario Generale Valensise, che ha riconosciuto all’edilizia il ruolo di “importante segmento dell’economia italiana e simbolo del made in Italy nel mondo”.

Soddisfatto dei risultati raggiunti dalle imprese edili all’estero anche il Vice Ministro Calenda che, sottolineando come il Governo abbia già fatto molte cose per questo settore, ha rinnovato l’impegno per il futuro: “Abbiamo in programma una serie di missioni legate al settore delle infrastrutture, che va trattato separatamente rispetto alle altre questioni”.