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Recovery Fund: le proposte di Franceschini per il nostro settore

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Recovery Fund: le proposte di Franceschini per il nostro settore
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Il Ministro in audizione sul Recovery Fund: “Per la prima volta la cornice di riferimento individua esplicitamente la cultura e il turismo come elementi centrali”

Il dibattito sull’utilizzo del Recovery Fund tiene banco in Parlamento. Il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, è intervenuto presso le Commissioni riunite Cultura e Attività Produttive della Camera a proposito delle priorità nell’utilizzo delle risorse.

Franceschini ha evidenziato che “nelle scelte nazionali sul Recovery Fund, che abbiamo finalizzato con l’approvazione da parte del Ciae, sono stati indicati alcuni cluster riguardanti la cultura e il turismo. Il quadro complessivo consente l’individuazione di singoli progetti, perché per la prima volta la cornice di riferimento individua esplicitamente la cultura e il turismo come elementi centrali nelle scelte del Paese”.

Le priorità indicate da Franceschini

Tra le proposte progettuali del dicastero rientrano, in particolare, le seguenti:

- il potenziamento delle misure straordinarie messe in essere, quali il tax credit per le strutture ricettive per una loro riqualificazione capace di attrarre il turismo di qualità;

- la prosecuzione della decontribuzione per il settore turistico;

- la riqualificazione del patrimonio edilizio rurale capace di intercettare il turismo sostenibile;

- l’estensione dei sostegni alla riqualificazione dei centri storici, a partire dal bonus facciate;

- la riqualificazione delle aree industriali dismesse;

- un piano straordinario per la messa in sicurezza antisisimica e l’efficientamento energetico dei musei statali;

- un grande piano per il turismo lento attraverso il recupero e il rilancio delle ferrovie storiche, delle ciclabili e dei cammini;

- un grande piano nazionale per il recupero dei borghi, un patrimonio enorme del nostro paese che va rivitalizzato;  

- un grande intervento infrastrutturale per l’intermodalità tra la rete portuale, aeroportuale e l’alta velocità ferroviaria;

- la prosecuzione dell’alta velocità nel Mezzogiorno e lungo la dorsale adriatica, con la contestuale trasformazione dell’attuale sedime ferroviario a ridosso delle spiagge in una ciclabile.