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Recovery Plan: la preoccupazione delle società di progettazione

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Recovery Plan: la preoccupazione delle società di progettazione
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A mettere in allarme l’OICE è un’indiscrezione riguardante la commissione interministeriale che sta studiando le semplificazioni per il Recovery Plan

Il Recovery Plan dev’essere sfruttato nel migliore dei modi per il rilancio del nostro Paese. Ma alcune recenti indiscrezioni hanno suscitato la preoccupazione delle società di ingegneria e architettura, rappresentate dalll’OICE. Vediamo di cosa si tratta.

Dichiara il presidente Gabriele Scicolone: “Se dovesse essere vera l’indiscrezione, da fonte stampa sempre ben informata, per cui nella commissione interministeriale che sta studiando le semplificazioni per il Pnrr si starebbe valutando, per velocizzare l’iter di realizzazione delle opere del Pnrr, di affidare appalti integrati sulla base del progetto di fattibilità, saremmo di fronte al più clamoroso degli autogol: rinunciare alla centralità del progetto esecutivo, unico elemento in grado di assicurare qualità, contenimento di costi, di varianti e riserve. Sembra quasi una boutade!”

Per Scicolone la proposta non reggerebbe neanche sotto il profilo dei tempi: “Siamo di fronte al solito fraintendimento. Fra valutazione in gara del progetto definitivo, che, a quel punto, tutti i concorrenti dovrebbero presentare (anche se alla fine soltanto uno risulterebbe vincitore), e successiva redazione del progetto esecutivo i tempi si allungano a dismisura, con un dispendio di energia e di costi per tutti gli attori coinvolti. Senza poi considerare che lasciare in mano all’impresa di costruzioni la fase progettuale significherebbe ritornare a far riemergere i vecchi, ben conosciuti, problemi che tanto abbiamo sofferto nei decenni passati; la mancanza di trasparenza, i conflitti di interesse tra imprese, progettisti e stazioni appaltanti, senza nessun reale valore aggiunto per la velocizzazione delle procedure; si rischierebbe, anzi, di tornare a parlare di recupero dei ribassi in sede di offerta con modifiche progettuali step by step. Si ricordi, su questo, quanto disse l’Anac due anni fa: le riserve nel 95% dei casi corrispondono alla virgola al ribasso offerto”.

Quali sono le priorità secondo l’OICE?

Per l’OICE quindi occorre cambiare radicalmente strada: “Si valuti - afferma Giorgio Lupoi, Consigliere OICE - la possibilità di estendere i contratti di progettazione in corso, da completare con gli esecutivi, ma soprattutto si acceleri sulla fase di approvazione e autorizzazionedei progetti, blindando l’esecutivo e facendo gare con i tempi accelerati e le norme semplificatorie che già oggi ci sono, ma che, non si sa per quale motivo, non vengono applicate. E poi si dotino le stazioni appaltanti di risorse per avere supporti di project management per i rup e per il nuovo personale che si sta assumendo e che dovrà imparare in tutte fretta a gestire gli interventi”.