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Regione Sardegna stanzia 20 milioni per l'edilizia scolastica

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Si sostanzia una nuova importante previsione di spesa l'impegno espresso della Giunta Soru nei confronti della scuola.

Sono circa 20, i milioni di euro che sono stati oggi destinati all'attuazione del Programma straordinario per le annualità 2008-2009 finalizzati alla costruzione, riattamento e messa a norma di edifici per la scuola pubblica per l'infanzia. L'investimento riguarda, per la maggior parte della spesa, l'adeguamento degli edifici scolastici alle norme di sicurezza, agibilità, igiene e l'abbattimento delle barriere architettoniche.

Gli interventi proseguono il programma straordinario di edilizia scolastica intrapreso lo scorso anno per la costruzione e il riattamento delle strutture esistenti miranti ad assicurare una distribuzione territoriale coerente con i piani dell'offerta formativa e con le esigenze delle diverse realtà nell'ottica dell'ottimizzazione delle risorse.

Nei Comuni in cui si registra un aumento demografico inoltre, prevede inoltre l'ampliamento e il completamento degli edifici scolastici.

La delibera, proposta dall'assessore della Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu, si inserisce nell'insieme degli interventri con i quali l'assessorato regionale mira a rilanciare il sistema scolastico sardo, dai luoghi del primo apprendimento fino a quelli dell'alta specializzazione avendo riguardo, oltre all'edilizia, alla didattica e alle pari opportunità allo studio.

L'applicazione della delibera 47/19 sulla valorizzazione delle Autonomie scolastiche, punto nevralgico della scuola italiana a detta della stessa responsabile del progetto Ocse - Pisa Karin Zimmer intervistata dal quotidiano Liberal, radica sempre più il progetto "Scuole Aperte" che destina 30 milioni annuali, fino al 2011, ad interventi sulla didattica attraverso un'azione sistemica che trova nei laboratori, curricolari ed extra curricolari, gli strumenti per il consolidamento delle competenze e lo stimolo delle capacità intellettive dei ragazzi.

Sono 332 le autonomie scolastiche delle otto Province, su un totale di 426 in tutta l'isola, che ad oggi hanno attivato laboratori, prolungato l'orario di apertura ed ammesso alla partecipazione delle attività extracurricolari l'intera comunità, divenendo riferimento territoriale imprescindibile, gettando le basi per arginare la disaffezione dimostrata negli anni dai ragazzi e avviare un serio e monitorato processo di recupero delle competenze.