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Ricostruzione: per gli architetti, da sola non basta

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Ricostruzione: per gli architetti, da sola non basta
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Miceli: “Ricostruzione e rinascita sono un binomio imprescindibile per consentire un futuro ai territori colpiti dal sisma”. Come dare un nuovo impulso?

Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, s’è espresso sul delicato tema della ricostruzione, a 5 anni dagli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia.

Ricostruzione e rinascita - ha dichiarato - sono un binomio imprescindibile per consentire, con appositi programmi, un futuro alle popolazioni e ai territori colpiti dal sisma dell’agosto del 2016, valorizzandone i bisogni e le potenzialità all’insegna della transizione ecologica e della sostenibilità. Serve agire in fretta per scongiurare il definitivo spopolamento di quei luoghi.”

“Auspico - ha detto ancora - che il Pacchetto Sisma, recentemente varato grazie al Fondo aggiuntivo del Pnrr, vada proprio in questa direzione. Serve una decisa accelerazione, affrontando e risolvendo le troppe criticità che quotidianamente ostacolano il processo di ricostruzione e che sono per la stragrande maggioranza causate da elefantiaci processi burocratici”.

Di cosa c’è bisogno per una vera rinascita?

Per Silvia Pelonara, responsabile del Dipartimento Protezione civile, cooperazione e solidarietà del Consiglio Nazionale “serve una semplificazione, più volte richiesta, relativamente alla presentazione delle pratiche, in modo da alleggerire il lunghissimo iter oggi previsto dagli USR (Uffici Speciali Ricostruzione). Così come serve intervenire per ridurre i tempi di pagamento dei Sal (Asseverazione di Stato di Avanzamento dei lavori), a dir poco biblici, che molti problemi stanno causando ai professionisti tecnici”.

Pelonara ricorda poi che “un altro aspetto che causa ritardo negli interventi è rappresentato dall’aumento deicosti dei materiali da costruzione: nonostante l'alto numero dei decreti, infatti, i cantieri non riescono a partire poichè con prezzi non remunerativi le imprese non avviano i lavori, causando un allungamento dei tempi”.

Da ultimo sottolinea come “il coinvolgimento del mondo delle professioni, sia in termini di risoluzione delle problematiche che di proposte, sia sostanzialmente accantonato con un totale sottoutilizzo del Tavolo tecnico, ma anche dell’Osservatorio che dovrebbe monitorare l’operato dei tecnici. Le gare di affidamento dei servizi professionali sono inaccettabili in quanto attribuite al massimo ribasso. Di concorsi di progettazione, infine, nessuna traccia nonostante siano previsti in diverse ordinanze commissariali”.

Per il Consiglio Nazionale un'iniziativa da intraprendere è quella di sensibilizzare i cittadini ad usufruire del superbonus 110% e a scegliere tra quello “potenziato” (come misura alternativa al contributo concesso per gli eventi sismici), che prevede un incremento del 50% sul limite di spesa per gli interventi di ricostruzione, e quello “combinato” per la sola quota di spesa che eccede il contributo di ricostruzione.