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Ricostruzione post sisma: come iscriversi all’Anagrafe antimafia

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Il Ministero dell’interno ha predisposto uno specifico modello di domanda per l’scrizione all’Anagrafe degli esecutori per la ricostruzione con una circolare annessa di spiegazione

Il Ministero dell’interno ha predisposto le modalità per l’iscrizione all’Anagrafe antimafia pertinenti alle aziende interessate a partecipare agli interventi di messa in opera e ricostruzione nei territori del centro Italia colpiti dal terremoto degli ultimi tre mesi. Il Dicastero ha predisposto uno specifico modello di domanda per l’scrizione all’Anagrafe degli esecutori per la ricostruzione con una circolare annessa di spiegazione.

Il testo obbliga gli operatori economici interessati a partecipare alla ricostruzione sia pubblica che privata, nei territori colpiti dal Sisma, ad essere iscritti all’Anagrafe antimafia.

Tutte le imprese coinvolte nei lavori di ricostruzione nei Comuni del sisma, nonché interessate a voler partecipare a servizi e forniture per gli stessi, devono scrivere via P.E.C. alla Struttura di missione al seguente indirizzo di posta elettronica: strutturamissionesisma@pec.interno.it. La richiesta deve essere corredata da autocertificazione che indichi l’assenza di motivi ostativi inerenti all’antimafia. Il documento del Ministero specifica che questa agevolazione è data per garantire gli interventi di immediata riparazione atti ad agevolare il rientro dei cittadini nelle unità immobiliari colpite da danni lievi.

Vasco Errani, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, ha intanto pubblicato le ultime 4 ordinanze pertinenti alle direttive per gli interventi atti alla ricostruzione post-sisma di seguito elencate:
- l’ordinanza numero 3, che definisce la lista dei Comuni con maggior danni agli immobili;
- l’ordinanza numero 4, che definisce i metodi e il programma per la riparazione immediata di edifici di immobili ad uso abitativo e produttivo danneggiati gravemente dal terremoto degli ultimi tre mesi e ora inagibili;
- l’ordinanza n. 5, che descrive la delocalizzazione temporanea di fienili, stalle e depositi dichiarati non fruibili e danneggiati dal sisma;
- l’ordinanza n.6, che va ad attuare l’assunzione a tempo determinato di personale tecnico ed amministrativo fino a un massimo di 350 unità (DL 205/2016), al fine di riuscire a lavorare il grosso flusso di procedimenti burocratici che i Comuni colpiti dal sisma si trovano a dover fronteggiare immediatamente con la seguente ripartizione: 6% alla Regione Abruzzo; 16% alla Regione Lazio; 16% alla Regione Umbria; 62% alla Regione Marche.