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Rigenerazione urbana: cosa rappresenta per gli architetti?

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Rigenerazione urbana: cosa rappresenta per gli architetti?
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Vi presentiamo un’iniziativa fortemente voluta dal CNAPPC, che pone la rigenerazione urbana al centro. Si partirà lunedì con un convegno a Verona

È al via l’iniziativa “Progetto di futuro - In quali città e territori vogliamo vivere?”. Si tratta di un percorso organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dedicato alla rigenerazione urbana.

Partiamo dagli obiettivi: fornire contributi concreti al Legislatore, alle pubbliche amministrazioni e all’opinione pubblica per reinventare la sfida della rigenerazione urbana nelle nostre città e nei territori, attraverso paradigmi innovativi di governo del territorio, immaginando, così, altri modi di abitare, di lavorare, di spostarsi. Un modello, questo, che deve avere al suo centro il concetto di prossimità, al quale la pandemia Covid-19 ha dato un impulso del tutto nuovo ed inaspettato, che in tutto il mondo si sta dimostrando come ottimale per migliorare gli spostamenti, ridurre l’inquinamento, migliorare l’economia e trasformare lo spazio urbano, con particolare attenzione al ruolo determinante svolto dal paesaggio nella qualità della vita urbana.

L’iniziativa si avvale dei contributi di un apposito gruppo operativo di esperti e di un autorevole comitato scientifico internazionale multidisciplinare presieduto da Carlos Moreno, accademico di fama internazionale, Professore presso l’Università IAE Paris 1 Sorbonne, ideatore delle “città di 15 minuti”.

“L’auspicio è che il percorso avviato possa contribuire, traguardando al futuro, a rendere attuali -  sottolinea Massimo Crusi, Presidente del CNAPPC - i numerosi disegni di legge, sia della passata che della presente legislatura, che affrontano il tema della rigenerazione urbana con una visione più attenta a promuovere deroghe e premialità per la demolizione e ricostruzione di singoli edifici anziché favorire e incentivare azioni in cui la prossimità e lo sviluppo policentrico siano incorporati nel DNA delle città e territori italiani per creare le basi per un innovativo paesaggio urbano più sostenibile, vivibile e interconnesso”.

Il presidente del CNAPPC svela i dettagli del progetto

Entrando nel vivo del Progetto, Giuseppe Cappochin, Responsabile del Dipartimento “Legislazione Urbanistica e Futuro della Città” illustra le modalità dell’iniziativa del CNAPPC che partirà da Verona lunedì 22 aprile con il Convegno internazionale “Il futuro delle Città - Ripartire dai quartieri”, realizzato in collaborazione con il Comune di Verona e in programma all’Auditorium Verdi del Centro Congressi Verona Fiere.

“Discuteremo - spiega - le strategie per sviluppare la prossimità urbana, affinché diventi una leva di trasformazione, secondo i principi guida dell’ecologia, della prossimità, della accessibilità, della solidarietà e della partecipazione. Verona è stata scelta proprio perché su questi principi e obiettivi ha da poco avviato il progetto di riscrittura del nuovo Piano di Assetto del Territorio della Città. Dopo Verona, nel corso del 2024, sono previsti altri due eventi internazionali per presentare e promuovere, anche attraverso esempi concreti di esperienze nazionali e internazionali, le proposte del CNAPPC sui principi legislativi relativi alla “Città e Territori della prossimità”. La seconda tappa si svolgerà nei prossimi mesi a Roma, mentre la terza è prevista entro l’anno al Sud.

“Tenuto conto che il futuro del mondo è innegabilmente urbano - conclude Cappochin - rendere le città e i territori vivibili per tutti rappresenta una delle più grandi sfide del XXI secolo, poiché le città di domani dovranno trovare nuovi modi di tessere relazioni tra tempo e spazio, le due componenti essenziali della vita cittadina. Tutto ciò per garantire che la città, nel suo valore di bene comune, rappresenti concretamente il luogo dove si realizzano i diritti di cittadinanza”.

 

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