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Rinnovabili: novità dalla Legge Comunitaria 2009

Energie rinnovabili di
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Un passo concreto verso l’efficienza energetica diffusa con la semplificazione dell’iter per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. L’apprezzamento di Cogena


Lo scorso 12 maggio, il Senato ha approvato in via definitiva la Legge Comunitaria 2009 Atto S 1781 – B (testo pubblicato ancora in versione non ufficiale). In particolare l’art. 17, comma 1, lettera d) introduce, anche per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, con capacità di generazione di energia elettrica fino a 1 MW, l’assoggettamento alla sola Dichiarazione di inizio attività - DIA, equiparando così l’installazione di tali impianti a quella delle unità di cogenerazione ad alto rendimento di cui alla Legge n. 99/2009.

Si chiude positivamente, anche in questo caso, quel percorso autorizzativo “semplificato”, promosso da Cogena, con proposte concrete presentate al Parlamento, già tradottesi, per la installazione di unità di cogenerazione ad alto rendimento con potenze fino a 50 kWe e 1 MWe rispettivamente nella “semplice” presentazione della Comunicazione e della Dichiarazione di inizio attività. Qualche dubbio interpretativo era stato sollevato circa l’applicabilità dell’art. 27, comma 20, della legge n. 99/2009, riguardante la citata semplificazione, anche agli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Giova ricordare altresì che la costante assenza di provvedimenti attuativi di norme statali aventi ad oggetto la semplificazione, ha creato, anche in questo caso, incongruenze normative nella emanazione di leggi regionali in materia energetica, “costringendo” poi la Corte Costituzionale a dichiarare la incostituzionalità, ad esempio, della Legge n. 31 della Regione Puglia.

La nuova disposizione fa definitiva chiarezza:

• estendendo in generale la Dichiarazione di inizio attività anche agli impianti alimentati da fonti rinnovabili con capacità di generazione di energia elettrica fino a 1 MW

• individuando, con riferimento alla cogenerazione, un uniforme regime autorizzativo per unità/impianti di cogenerazione ad alto rendimento, alimentati sia da fonti rinnovabili che da gas naturale

• fornendo, nel metodo, finalmente una risposta chiara ai Soggetti Istituzionali ed Economici che, ricordiamo, sono ancora in attesa di due provvedimenti che disciplinano, peraltro, la medesima materia: le ormai “famose” Linee Guida, previste dal D.Lgs. n. 387/2003 di recepimento della direttiva 2001/77/CE (direttiva ormai in diversi articoli abrogata) e il Decreto ministeriale previsto alla Legge n. 99 del 2009.

Una strategia, quella dell’iter autorizzativo, che rientra negli obiettivi di Cogena per la Green & Efficienty Economy, di piena attuazione, tra le altre, della Direttiva 2004/8/CE di promozione della cogenerazione alimentata sia da fonti rinnovabili che da combustibile fossile (gas naturale etc).

Occorre ora dare contenuto alla Norma: passare cioè dalla verticalità delle procedure, oggi distinte tra loro, alla orizzontalità degli adempimenti, tenendo conto delle tecnologie e del criterio di proporzionalità. In sintesi, un Processo finalizzato a individuare identiche richieste da parte degli enti interessati per ridurle a “Unicum”.

Questa è la sfida di Cogena: dare contenuti alla semplificazione per l’efficienza energetica diffusa, della serie “una per tutte” a partire dalla comunicazione intesa come unica pratica al servizio del cittadino utente e non mero raccoglitore di diverse pratiche – VV.F, Utf, Comune, Provincia, Regione, Gse, eccetera – con uguali richieste (planimetria, tipo combustibile eccetera). La nuova disposizione è un’opportunità se non una necessità da “mettere in pratica” subito.