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Sisma: il Consiglio Nazionale degli Architetti dice basta alla politica dell’emergenza

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Il CNAPPC sottolinea il pessimo stato del patrimonio edilizio italiano, costruito perlopiù tra il dopoguerra agli anni ’80 e non in grado di reggere un terremoto

"Basta con la politica dell'emergenza, ora occorre mettere in sicurezza il territorio italiano. Gli effetti del sisma che ha colpito l'Emilia Romagna sono eventi annunciati, così come lo sono stati quelli causati dal terremoto dell'Aquila, e così come lo erano tanti altri che hanno causato dall'inizio del secolo  scorso 4 mila morti e oltre 200 miliardi di euro di danni, solo dal 1949". Lo ha dichiarato il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

"Il primo obiettivo - continua - deve essere la salvaguardia della vita dei cittadini e dei lavoratori che deve essere perseguito rendendo obbligatorio, a partire dalle scuole, l'addestramento sul comportamento da tenere in caso di terremoto. Dobbiamo renderci conto, poi, del pessimo stato in cui si trova il nostro patrimonio edilizio: l'Italia è stata per lo più urbanizzata dal dopoguerra agli anni 80 con tecniche costruttive che rendono le abitazioni avviate al fine vita, non in grado di reggere un terremoto e che consumano energia quanto otto centrali nucleari."

Tra le misure proposte dagli architetti italiani quelle di rendere subito obbligatorio il "libretto dell'edificio", connesso a un database nazionale, in modo che ogni cittadino italiano conosca il livello di sicurezza delle abitazioni in cui vive e quello dei luoghi in cui lavora. Al censimento dello stato di sicurezza deve seguire un programma, almeno ventennale, di rigenerazione degli abitati, con incentivi e contributi per renderli sicuri e, allo stesso tempo, capaci di risparmiare energia.

Per affiancare nell'emergenza e dare supporto alle popolazioni così duramente colpite dal sisma è stato attivato presso la Federazione degli Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna, il Coordinamento degli Architetti italiani, che  sta offrendo il proprio  contributo  alle attività della protezione civile, partecipando alle ispezioni per certificare l'agibilità degli edifici.  Sono dieci le  squadre di architetti già scese in campo, mentre il Coordinamento Operativo lavora  costantemente per programmare gli accertamenti che saranno eseguiti nelle prossime settimane.