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Superbonus 110%: architetti insoddisfatti, ecco perché

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Superbonus 110%: architetti insoddisfatti, ecco perché
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Parla Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Scopriamo i motivi del malcontento

Il Superbonus del 110% va verso la proroga fino al 2023, ma non per tutti. Ne potranno beneficiare solo i condomìni e i fabbricati di edilizia popolare. Cosa ne pensano gli architetti? Ecco il commento del presidente del Cnappc, Francesco Miceli.

No all’esclusione degli edifici unifamiliari, ed in generale indipendenti, dalla proroga, al 2023, del Superbonus al 110%. Una misura che, se approvata, penalizzerebbe in modo incisivo l’edilizia diffusa che caratterizza le aree periferiche delle nostre città, i piccoli borghi, e le aree interne, molte delle quali a forte rischio sismico. Non avere attenzione per questo patrimonio significa non rispettare un impegno politico precedentemente assunto dagli organi di Governo”.

“Il Superbonus e tutti gli altri bonus - continua - nelle formulazioni fino ad ora adottate, hanno dato un forte impulso al settore delle costruzioni, coniugando gli interventi per il risparmio energetico con quelli per la prevenzione sismica”.

Il nodo della prevenzione sismica

“Un aspetto quest’ultimo di fondamentale importanza per la sicurezza dei cittadini e per il nostro Paese, che rimane ad alto rischio sismico e che, da questo punto di vista, ha vissuto enormi e recenti tragedie”.

“Ci auguriamo - conclude Miceli - che la formulazione della Legge di Bilancio, così importante  in questo momento per il futuro del Paese, recepisca queste esigenze come parte integrante della strategia per la riqualificazione delle nostre città e del nostro patrimonio edilizio”.