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Superbonus 110%: senza proroga, meglio azzerarlo?

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Superbonus 110%: senza proroga, meglio azzerarlo?
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Vediamo cosa ne pensano imprese, artigiani, cooperative, professionisti e società di ingegneria che si sono espressi all’unisono sul Superbonus del 110%

La filiera delle costruzioni è unita nel chiedere al Governo di prorogare il Superbonus del 110% per gli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento antisismico. E se ciò non dovesse avvenire? Meglio azzerare la detrazione fiscale. Vediamo le motivazioni dietro a questa dura presa di posizione.

Secondo le associazioni che rappresentano i vari attori della filiera, il Superbonus del 110% deve essere prorogato subito almeno fino al 2023, altrimenti i condomini e le famiglie non potranno programmare gli interventi necessari per mettere in efficienza e in sicurezza migliaia di edifici. È una grande occasione per far crescere Pil e occupazione in cui tutti devono credere: no ad accordi al ribasso. Inutile invocare la green economy se poi non utilizziamo le risorse e mettiamo in atto degli strumenti necessari per centrare questo obiettivo.

La pensano così imprese, artigiani, cooperative, professioni tecniche, società di ingegneria (Ance, Alleanza delle Cooperative, Anaepa Confartigianato, Cna costruzioni, Casartigiani, Claai, Confapi Aniem, Federcostruzioni, Oice e Rete professioni tecniche), che si rivolgono all’Esecutivo, preoccupati per il futuro di una delle poche misure di rilancio dell’economia messa finora in campo. Le stime non lasciano dubbi: si tratta di una leva che può generare un giro di affari di 42 miliardi di euro e più entrate per lo Stato per circa 7,5 miliardi di euro oltre a un risparmio netto per le famiglie di 600 euro all’anno solo per i consumi energetici.

Perchè occorre un lasso temporale più lungo?

Tutti benefici economici e quindi occupazionali che rischiano di venire vanificati completamente se la misura avrà durata breve. Impensabile infatti che interventi così complessi possano essere iniziati e completati in un anno. Peraltro le procedure iniziali sono lunghe e farraginose e necessitano dell’efficienza degli archivi comunali, che ora sono in tilt.

Occorre un lasso temporale congruo, non meno della fine del 2023, per consentire a cittadini e imprese di programmare e realizzare lavori importanti di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza sismica.

L’auspicio è che già nelle prossime ore venga approvata la proroga all’incentivo così da dare avvio concretamente a migliaia di interventi su edifici e condomini.