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Superbonus: l’allarme dell’Ance, imprese verso il blocco

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Superbonus: l’allarme dell’Ance, imprese verso il blocco
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Il Consiglio generale dell’Ance fa sentire la sua voce dopo le annunciate nuove modifiche alla disciplina dei bonus edilizi e, in particolare, del Superbonus

Il Superbonus cambierà profondamente. Tra le novità annunciate, il passaggio della detrazione dal 110% al 90%. Come stanno accogliendo questi cambiamenti i costruttori? Andiamo a scoprirlo.

Il Consiglio generale dell’Ance lancia un forte grido di allarme a seguito delle annunciate nuove modifiche alla disciplina dei bonus edilizi, che secondo indiscrezioni sembrerebbero entrare in vigore in tempi strettissimi, mettendo in grande difficoltà famiglie e imprese.

“Impensabile cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, senza per giunta aver individuato una soluzione per sbloccare i crediti incagliati”, ha dichiarato la Presidente Federica Brancaccio, interpretando la forte preoccupazione delle imprese intervenute numerose a Roma. Secondo l’Ance, senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, come quella individuata insieme all’Abi (che prevede l’utilizzo degli F24), il superbonus si bloccherà per sempre.

Con gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici ribaditi anche recentemente dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, riunita a Sharm El Sheikh.

La richiesta della filiera delle costruzioni

“Insieme a tutta la filiera, ai sindacati e ai professionisti del settore chiediamo quindi subito un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile che consenta all’Italia di non arretrare nel percorso di crescita e di raggiungimento degli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire”.