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Transizione green: tutti i dettagli sui nuovi incentivi

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Transizione green: tutti i dettagli sui nuovi incentivi
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L’obiettivo degli incentivi per la transizione green è adeguare il sistema produttivo italiano alle politiche Ue sulla tutela dell’ambiente. Come accedervi?

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy annuncia nuove risorse per le imprese che investono nella cosiddetta transizione green. Vediamo insieme in cosa consistono gli incentivi e come vi si può accedere.

Si tratta di 300 milioni di euro confluiti nel “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, istituito con l’obiettivo di adeguare il sistema produttivo italiano alle politiche Ue sulla lotta ai cambiamenti climatici. Le risorse saranno utilizzate per il contributo a fondo perduto da destinare alle imprese per l’attuazione dei programmi agevolabili.

Le richieste di accesso alle agevolazioni potranno essere inviate a partire dalle ore 12 del 10 ottobre e fino alle ore 12 del 12 dicembre 2023, esclusivamente per via telematica, allo sportello online Invitalia, come prevede il decreto del direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023, che definisce le modalità attuative della misura. È possibile presentare una sola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento.

I contributi sono assegnati, fino all’esaurimento delle risorse disponibili, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento Gber e dalla sezione 2.6: “Aiuti a favore della decarbonizzazione” del “Quadro temporaneo” europeo.

I requisiti per l’accesso agli incentivi

A prescindere dalle dimensioni, possono usufruire degli incentivi le imprese con sede in Italia e, in particolare, quelle che operano nei settori estrattivo e manifatturiero, indicate alle sezioni B e C della classificazione Ateco 2007. Gli aiuti economici sono concessi nella forma del contributo a fondo perduto per attuare investimenti che prevedono:

- una maggiore efficienza energetica;

- il cambiamento fondamentale del processo produttivo;

- l'installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento;

- la riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

Sono ammesse spese per un importo complessivo compreso tra 3 e 20 milioni di euro.