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Un emendamento al Milleproroghe <br> frena efficienza e rinnovabili

Energie rinnovabili di
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Nel decreto Milleproroghe approvato alla Camera, che dovrà essere approvato entro il 28 febbraio dal Senato, è stato introdotto un emendamento che rappresenta un vero e proprio stop all’efficienza energetica e all’autoproduzione da fonti rinnovabili, e che provocherà anche un aumento della bolletta per le famiglie.

La disposizione prevede, infatti, di rivedere la tassazione in campo energetico cancellando per tutti la progressività della tariffa, secondo il principio più consumi e più paghi, con la quale veniva spinta l’attenzione al risparmio energetico.

“Le conseguenze di questo emendamento risultano assurde - ha commentato Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente -. Perché si rendono meno convenienti gli interventi di efficienza energetica e di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, oltre a penalizzare le famiglie con un aumento delle bollette”.

L’emendamento proposto da parlamentari di diversi gruppi (PD, Forza Italia, NCD, Scelta civica, ALA/Verdiniani) prevede in particolare due interventi: il primo anticipa da subito a tutte le utenze non domestiche, la riforma delle tariffe elettriche approvata negli scorsi mesi che era stata fortemente criticata dalle associazioni dei consumatori e ambientaliste.

Il testo prevede che: "Dal 1° gennaio 2016 le componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate ai clienti dei servizi elettrici per usi diversi da quelli domestici ai criteri che governano la tariffa di rete per i servizi di trasmissione, distribuzione e misura in vigore alla medesima data, tenendo comunque conto dei diversi livelli di tensione e dei parametri di connessione, oltre che della diversa natura e delle peculiarità degli oneri rispetto alla tariffa, nonché ad applicare, con la medesima decorrenza, agli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili, la rideterminazione degli oneri di sistema elettrico di cui all'articolo 39, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134".

La seconda modifica introdotta, invece, rappresenta una vera e propria beffa per le famiglie perché porterà ad un aumento delle bollette. Prevede, infatti, di ridurre per tutti i clienti non domestici gli oneri di sistema legati alla componente A3, sconto che fino ad oggi valeva solo per i cosiddetti energivori. Il problema è che questo sconto, che favorisce solo le utenze non domestiche, visto che non potrà pesare sulle casse dello Stato, sarà pagato dai clienti domestici, ossia le famiglie.

 “Questo intervento arriva proprio in coincidenza col secondo compleanno del Governo Renzi e appare purtroppo perfettamente coerente con le politiche portate avanti con lo Sbloccaitalia per le trivelle, con lo stop agli incentivi per le fonti rinnovabili, con le tasse sull’autoproduzione - ha continuato Edoardo Zanchini -. Il referendum del 17 Aprile sarà l’occasione per dire basta ad una politica che impedisce alle imprese e ai cittadini italiani di beneficiare dei vantaggi di un modello energetico rinnovabile, efficiente e distribuito”.

Per l’associazione ambientalista appare particolarmente grave che neanche l’accordo internazionale sul Clima raggiunto a Dicembre a Parigi, abbia portato a un ripensamento da parte dell’esecutivo. Eppure, nei prossimi mesi si aprirà un confronto a livello europeo per adeguare gli obiettivi e le politiche che riguardano efficienza e fonti rinnovabili per raggiungere i target al 2030 di riduzione delle emissioni di CO2.

Il Governo Renzi, dopo il crollo delle energie pulite nel 2014 e 2015, sarà costretto ad aprire a un confronto su scelte che fino ad oggi hanno visto come unici interlocutori i grandi gruppi delle fonti fossili, con Assoelettrica e Assomineraria a dettare l’agenda energetica nazionale.