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Voucher per la digitalizzazione: esclusi i professionisti

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Disattesa la normativa vigente in materia di equiparazione tra PMI e professionisti esercenti attività liberali e di diritto di accesso di questi ultimi ai fondi europei FSE e FERS

Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete Professioni Tecniche, a nome di oltre 2 milioni di professionisti, hanno inviato al Ministero dello sviluppo economico una nota congiunta per segnalare la restrizione in merito ai “Voucher per la digitalizzazione delle PMI”. Questa misura agevolativa, segnalata dal Ministero con Decreto Direttoriale del 24 ottobre 2017, esclude l’accesso agli studi professionali e, in maniera generica, ai liberi professionisti, disattendendo la normativa vigente in materia di equiparazione tra PMI e professionisti esercenti attività liberali e di diritto di accesso di questi ultimi ai fondi europei FSE e FERS.

Il comma 474 della “Legge di stabilità per il 2016” è finalizzato a equiparare i liberi professionisti che esercitano attività economica alle PMI ai fini dell’accesso ai Fondi strutturali europei 2014/2020. Tuttavia, la disciplina attuativa della misura è stata adottata con il decreto interministeriale del 23 settembre 2013, quindi precedentemente alla Legge di stabilità 2016; per questo motivo si chiede di modificare la documentazione a supporto del finanziamento affinché si estenda, in modo esplicito, il beneficio previsto anche ai liberi professionisti interessati.

Nello specifico si rimprovera il Decreto Direttoriale del 27 ottobre 2017, il quale presenta tra i requisiti per la partecipazione alla misura di agevolazione che i soggetti richiedenti siano registrati al Registro delle Imprese, escludendo in questo modo i liberi professionisti, per i quali non è prevista l’iscrizione.

Si richiede dunque, nell’attesa dell’adozione dell’atto necessario a recepire la disposizione della Legge di stabilità 2016, un differimento dei termini di scadenza previsti dal bando.