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I lavori di riqualificazione dell’Istituto Oncologico Veneto

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Le opere hanno interessato il sistema di teleriscaldamento e la costruzione di una nuova centrale di raffrescamento. Impiegata la tecnologia No-Dig per la posa delle tubazioni con tratte fino a 300 metri.

Un progetto importante e complesso, dovuto alle molte variabili da valutare già dalle fasi iniziali. Un intervento volto a reimpostare l’intero sistema di riscaldamento e di raffrescamento del padiglione oncologico e delle strutture annesse dell’ex ospedale Busonera, ora rinominato IOV – Istituto Oncologico Veneto, situato nel centro storico di Padova. 

La riqualificazione riguarda il collegamento dell’area in questione alla centrale est, presente nell’area ospedaliera, tramite tubazioni interrate, posate con tecnologia “No- Dig” (Senza Scavo), con lo scopo di creare un sistema di teleriscaldamento e la costruzione di una nuova centrale di raffrescamento dell’area in questione. 

In fase di progettazione, i tecnici della società di ingegneria e architettura Steam di Padova hanno tenuto in considerazione diversi aspetti tra i quali:

  • la presenza di preesistenti opere di valenza storica, che causavano un’incertezza sull’esatta valutazione delle relative opere di fondazione.
  • I depositi di un’antica ferriera.
  • La fittissima e intricata rete di sottoservizi nell’area ospedaliera, che ha richiesto particolare cura nell’individuazione dei punti di partenza e di arrivo del No-Dig e del relativo tragitto.

Descrizione dei lavori 

L’intervento prevede il collegamento impiantistico nel sottosuolo con la centrale termica est e la realizzazione di sottocentrali termiche e frigorifere. Dalla centrale termica est è stata realizzata la congiunzione tra i collettori di acqua surriscaldata collocati all’interno della sottocentrale lavanderia e quelli all’interno del pozzettone interrato che ospita i collettori di partenza alle tubazioni interrate poste in opera con tecnologia No-Dig. Tale collegamento è stato realizzato in parte con tubazioni in acciaio nero opportunamente isolate in opera con percorso staffato a parete della lavanderia stessa, e in parte sfruttando un tratto di tubazioni preisolate esistente. L’intervento è stato necessario per permettere il raggiungimento della posizione ottimale per effettuare lo scavo parabolico (microtunnel realizzato con tecnologia No-Dig) che agevola il superamento sotterraneo delle fondazioni delle mura storiche (protette da vincolo architettonico) e delle linee dei sottoservizi. 

Il punto di riemersione si trova all’interno del piazzale dell’ospedale, dove la linea degli impianti (l’insieme delle tubazioni interrate e il cunicolo dei gas medicali) si aggancia a un’altra linea, sempre interrata e ispezionabile. Il ramo est raggiunge il padiglione di oncologia dove è stato realizzato, in copertura, l’ampliamento della centrale termica esistente. Il ramo ovest si riconnette, a sua volta, con una nuova sottocentrale termica costruita in alcuni ambienti già esistenti. 

Le reti di distribuzione

La linea di collegamento tra l’ospedale e la centrale termica (CT-est) è progettata per il trasporto di acqua calda a 130°C. La posa delle condotte, con tecnologia di scavo con perforazione teleguidata, consente di passare sotto le mura storiche. L’Ufficio Direzione Lavori ha approvato l’uso di tubazioni prodotte dalla azienda BRUGG Pipe Systems per la necessità di posare una tratta di 300 metri, totalmente interrata, senza la possibilità di vedere o ispezionare la conduttura. È stata scelta una tubazione senza giunti intermedi, capace di soddisfare appieno gli alti standard progettuali ed esecutivi.