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Intervento di messa in sicurezza e adeguamento sismico di un’attrezzaia a Novi di Modena

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Utilizzati prodotti ad alta efficienza specifica nei riguardi del consolidamento strutturale e della prevenzione della carbonatazione, messi a punto dai laboratori di Torggler Chimica Spa


Periodo intervento: 2014
Prodotti utilizzati: ANTOL CLS SYSTEM FERRI 1K, ANTOL CLS SYSTEM STRUTTURALE, NEOPLAST LATEX, ANTOL CLS SYSTEM MONORASANTE
Consulenza prodotti: Arch. Marta Pigo


A distanza di due anni dal grave terremoto che, nel maggio 2012, ha sconvolto la pianura emiliana, i primi interventi di adeguamento sismico delle innumerevoli attrezzaie presenti sul territorio agricolo modenese possono dichiararsi conclusi.

Sebbene il fabbricato oggetto di intervento fosse relativamente recente, le problematiche della sua struttura in calcestruzzo, riconducibili sia alle conseguenze del sisma, sia al fenomeno della carbonatazione, denunciavano la necessità di un intervento di adeguamento strutturale.



Il ripristino in corrispondenza delle zone visibilmente degradate era senza dubbio prioritario: a tal proposito si è potuto disporre di una serie di prodotti ad alta efficienza specifica nei riguardi del consolidamento strutturale e della prevenzione della carbonatazione, conformi alla normativa UNI EN 1504, messi a punto dai laboratori di Torggler Chimica Spa.

L'intervento conservativo del CLS non doveva riguardare solo le parti visibilmente degradate ma si doveva allargare alla ricerca di tutte quelle porzioni che, nonostante sembrassero apparentemente sane, denunciavano in realtà fenomeni carbonatazione del calcestruzzo: la fase preliminare di monitoraggio e demolizione dei supporti ammalorati è stata importante quanto la scelta di prodotti idonei e l'esecuzione accurata delle varie fasi di lavorazione.

La presenza di un'armatura metallica montata esternamente alla sezione originale di tutti i pilastri, per ottenere il rinforzo strutturale previsto dal progettista, ha garantito che il successivo betoncino ad alta resistenza non pesasse solo sulla superficie del cls, ma anzi si legasse all'elemento esistente in modo che si venisse a creare un corpo unico e solidale.



Le varie fasi di intervento hanno previsto innanzitutto la rimozione meccanica dal sottofondo delle parti in calcestruzzo ammalorato, non più solidali alla struttura in cemento armato. Eventuali ferri d'armatura affioranti sono stati puliti (portati a bianco) dalla ruggine e trattati con passivante ANTOL CLS SYSTEM FERRI 1K, malta resinata monocomponente per il trattamento anticorrosivo dei ferri d'armatura. Dopo aver mescolato la polvere solo con il quantitativo d'acqua sufficiente ad ottenere un impasto denso e cremoso, si è applicato il prodotto in due mani attendendo, tra la prima e la seconda, circa 2 ore.

2 mm di ACS FERRI 1K presentano, dopo l'indurimento, una resistenza alla diffusione della CO2, espressa come strato equivalente di calcestruzzo SBN, di 340 cm. (Si definisce “strato equivalente di calcestruzzo” di una boiacca, o malta cementizia, quello strato di calcestruzzo, sperimentalmente determinato, di classe Rbk 350 che possiede la stessa resistenza alla diffusione della CO2).



Una volta picchettate tutte le superfici, allo scopo di migliorare ulteriormente l'adesione della malta, e predisposte tutte le armature aggiuntive del caso, è stato applicato un rinzaffo d'aggancio, mescolando ANTOL CLS SYSTEM STRUTTURALE e NEOPLAST LATEX opportunamente diluito in acqua nei rapporti volumetrici 1:2.

Su questo rinzaffo, rassodato ma non completamente indurito, si è poi applicato ACS STRUTTURALE, malta premiscelata, tixotropica, fibrorinforzata, ad elevate resistenze meccaniche, di colore grigio (di tipo CC e classe R4 secondo UNI EN 1504-3) per la ricostruzione di elementi in cls armato con funzioni strutturali. La ricostruzione è avvenuta in più mani successive, per uno spessore massimo complessivo di 8 cm (3 cm circa per mano).



Una volta che il riporto ha raggiunto le caratteristiche meccaniche finali (di prassi si considerano i 28 giorni di maturazione), al solo fine di ottenere un aspetto gradevole e continuo si è proceduto all'applicazione a spatola americana di una prima mano di malta fina cementizia premiscelata, resinata e fibrorinforzata ANTOL CLS SYSTEM MONORASANTE (di tipo PCC e classe R1 secondo UNI EN 1504-3). Non appena la superficie è risultata asciutta si è eseguita una seconda mano di rasante che, trovando un fondo idoneo, è stata facilmente levigata con frattazzino di spugna in modo da uniformare la superficie.



La consulenza all'impresa, preliminare all'intervento, l'affiancamento con un operatore Torggler in fase di avvio dei lavori e l'assistenza in corso d'opera con sopralluoghi mirati da parte dei tecnici aziendali, hanno garantito non solo il raggiungimento del risultato finale, ma anche la piena soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti.

CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE DI ELEMENTI IN CALCESTRUZZO E PROTEZIONE SUPERFICIALE
1. Trattamento dei ferri
ACS FERRI 1K: ca. 100 g/metro lineare per ferri da 8 mm
2. Creazione di un ponte adesivo
NEOPLAST LATEX: ca. 0,5 kg/m²
ACS STRUTTURALE: ca. 5-7 kg/m²
3. Ricostruzione del calcestruzzo
ACS STRUTTURALE: ca. 19 kg/m²/cm
4. Rasatura superficiale
ACS MONORASANTE: circa 3 kg/m² per 2 mm di strato indurito