Intonaci per Esterno: cosa sono? Quali tipologie esistono?

di guidaedilizia.it
intonaco per esterno
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Gli intonaci per esterno si applicano sui muri esterni degli edifici e svolgono una funzione delicatissima. Ecco tutto ciò che deve sapere su queste miscele

 

Vuoi capire qual è la funzione degli intonaci per esterno? Oppure lo sai già, ma vuoi sapere tutto su questi prodotti e trovare quello ideale per te? In ogni caso sei nel posto giusto, perché qui ti sveleremo i segreti di queste soluzioni, ti presenteremo le tipologie in commercio e ti daremo i nostri consigli per l’applicazione e per la manutenzione. Sei pronto? Cominciamo subito.

Cosa sono gli intonaci per esterno? E a cosa servono?

Gli intonaci da esterno sono delle malte, cioè delle miscele costituite da acqua, materiali inerti (ad esempio la sabbia) e agenti leganti. Si applicano sui muri esterni degli edifici e hanno la delicatissima funzione di preservare la struttura dalle intemperie: precipitazioni, vento, sole estivo o forti escursioni termiche.

Le caratteristiche dell’intonaco dipendono molto dagli agenti leganti che si utilizzano. Ti illustriamo i principali:

  • calce. Consente alle pareti una buona traspirazione e garantisce al tempo stesso una valida protezione dagli agenti atmosferici;
  • gesso. Questo materiale si rivela ottimale dal punto di vista dell’isolamento acustico del fabbricato;
  • cemento. Aderisce nel migliore dei modi alla muratura ed evita il formarsi della condensa, pericolosa per la struttura.

In commercio si possono trovare sia composti tradizionali da miscelare, sia intonaci premiscelati, già pronti per l’applicazione. Questi ultimi costano di più e per loro natura non sono personalizzabili, ma sono assolutamente affidabili.

Intonaci per esterno: tipologie e caratteristiche

Gli intonaci per esterno non sono tutti uguali. Le loro proprietà variano a seconda degli inerti, dei leganti e anche di ulteriori additivi che vengono utilizzati. Scopriamo le tipologie più comuni:

  • termoisolanti. Migliorano l’isolamento termico dell’edificio;
  • ignifughi. Assicurano anche una protezione dal rischio di incendi;
  • naturali. Non contengono additivi chimici e sono ideali per la bioedilizia;
  • rasanti. Per pareti perfettamente lisce;
  • fibrorinforzati. Potenziano la resistenza della struttura;
  • decorativi. Possono essere colorati, oppure caratterizzati da una texture più grossolana che conferisce un effetto rustico.

Intonaci per esterno: applicazione e pulitura

La stesura dell’intonaco prevede 3 differenti fasi e strati:

  1. rinzaffo (a contatto con la muratura)
  2. arriccio (intermedio)
  3. intonachino (esterno)

Ogni strato dev’essere lisciato con uno strumento che si chiama frattazzo e dev’essere lasciato solidificare. Intonacare è un lavoro da professionisti e, a meno che tu non sia del mestiere, ti sconsigliamo il fai da te.

Più semplice è la pulitura. Basta spruzzare della candeggina (o un detersivo) diluita con acqua sui muri e lasciarla agire per una ventina di minuti. Poi, le pareti vanno strofinate e risciacquate.

Tutto chiaro? Abbiamo riassunto in poche righe un tema abbastanza vasto. Se vuoi approfondirlo, ti consigliamo di sfogliare la nostra Guida a intonaco e malte, dove troverai informazioni ancora più dettagliate e le risposte a tutti i tuoi dubbi.