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Aggiornamento mensile sugli appalti pubblici di ingegneria e architettura

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I dati dell’Osservatorio Oice: nuovo calo della domanda pubblica di soli servizi. Scende anche il valore degli appalti "misti" di progettazione e costruzione


Il primo bimestre 2011 si chiude con un -49,1% in valore rispetto al primo bimestre 2010, proseguendo la tendenza fortemente recessiva del mercato degli ultimi sei mesi 2010. Nel mese di febbraio -68,3% in valore rispetto a febbraio 2010. Infatti secondo l'aggiornamento al 28 febbraio 2011 dell'osservatorio OICE-Informatel, le gare per servizi di ingegneria e architettura indette nel mese sono state 352 (di cui 39 sopra soglia) per un importo complessivo di soli 30,4 milioni di euro (18,9 sopra soglia).

Rispetto a febbraio 2010 il numero dei bandi rilevati nel mese corrente sale del 16,6% (+11,4% sopra soglia e +17,2% sotto soglia) mentre il loro valore precipita, come detto, del 68,3% (-77,5% sopra soglia e -3,2% sotto soglia). Da considerare che il valore raggiunto nel mese di febbraio 2010 era in gran parte dovuto al maxi bando per l’autostrada Brescia – Padova da 66 milioni di euro, al netto del quale nel mese di febbraio 2011 si avrebbe un +2,0%. Anche il confronto con il precedente mese di gennaio risulta negativo: il numero dei bandi aumenta del 14,3% ma il valore cala del 2,6%.

Prosegue la crescita dei ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti al 28 febbraio il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è arrivato al 41,2% (era al 40,4% a fine gennaio). Il ribasso si spinge all’86% nell’aggiudicazione di una gara del Comune di Sanluri (CA) per la progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori, piano di sicurezza e coordinamento sicurezza per il recupero di alloggi di edilizia popolare con un importo a base d'asta di 264.701 euro, aggiudicata per 38.381 euro.

I dati dell’osservatorio del primo bimestre mostrano un quadro non più sostenibile - ha dichiarato il presidente OICE Braccio Oddi Baglioni -. La necessità del controllo della spesa pubblica non può portare alla eliminazione di un intero settore: è un suicidio economico. Le Amministrazioni dello Stato devono riprendere gli investimenti per infrastrutture per aiutare l’intero Paese a uscire dalla crisi economica. Altrimenti c’è da domandarsi se esista un mercato pubblico per il nostro settore e, dal lato delle imprese di costruzioni, se esista un futuro per le opere pubbliche.

Il quadro dell'anno che si è chiuso, purtroppo, non fa ben sperare se anche il Ministro Matteoli ha dovuto riconoscere, nell'audizione svoltasi il 9 marzo presso la Commissione Lavori Pubblici, che si è provveduto al definanziamento di opere pubbliche per 15 miliardi di euro a causa della necessità di finanziare ammortizzatori sociali. E’ certamente necessario tutelare i lavoratori in difficoltà, ma è altrettanto necessario operare per il superamento della crisi. A questa preoccupazione – ha continuato il presidente OICE – occorre aggiungere il problema gravissimo dei ritardati pagamenti che ormai non è più sostenibile per le nostre società che si trovano nella paradossale situazione di finanziare i progetti delle amministrazioni, soprattutto locali.

Non è possibile ed è ingiusto che i comuni, vincolati dal patto di stabilità, si rifiutino di pagare i corrispettivi legittimamente richiesti dai progettisti a fronte di elaborati progettati e approvati e che risulti anche difficile procedere alla cessione dei crediti, operazione che quanto meno potrebbe dare un po' di ossigeno in questa difficile situazione congiunturale. L'aumento dei piccoli incarichi dà anche il segnale di probabili suddivisioni artificiose di incarichi e, unitamente al ripristino dell'incentivo del 2 per cento, rende in prospettiva sempre più rigido e asfittico il mercato.

Sono cose che hanno ben poco a che vedere con le procedure di gara, con il dilemma gara o concorso, scelta del progettista o del progetto; se le amministrazioni non hanno risorse c'è ben poco da fare, fermo restando che è nostra opinione che la disciplina dei concorsi contenuta nel Codice e nel nuovo regolamento rappresenti una soluzione equilibrata, che tiene conto delle oggettive esigenze delle amministrazioni.

Occorre quindi agire presto ed efficacemente– ha concluso Oddi Baglioni – per dare linfa al mercato immettendo risorse, ma anche restringendo le maglie degli affidamenti in house; inoltre è necessario approntare un sistema per rendere certificabili i crediti nei confronti delle Amministrazioni in maniera che i progettisti - creditori possano cederli ed immettere liquidità nelle proprie aziende."

Tornando ai dati dell'osservatorio e analizzando la situazione in Europa, si rileva che il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria è passato dalle 55 unità del primo bimestre 2010 alle 70 del primo bimestre 2011, +27,3%. Nell'insieme degli altri Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta una crescita (+21,1%) minore di quella italiana. Nonostante questo, l'incidenza del nostro Paese nel numero di gare pubblicate si attesta su un modesto 3,3% (Francia 44,9%, Germania 11,5%, Polonia 6,0%, Spagna 4,7%, Gran Bretagna 4,1%). Segnale molto negativo anche dalla rilevazione delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme, che nel primo bimestre 2011 sono in forte discesa: -54,6% in valore rispetto al primo bimestre 2010.