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Appalti, le priorità di Aniem: soft regulation, sistemi di gara e selezione delle imprese

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Il presidente Piacentini: “Auspichiamo una svolta storica nella cultura legislativa in materia di appalti, volta ad abbandonare la proliferazione e la stratificazione di norme inutili”


Esprimiamo apprezzamento per i contenuti della legge delega con riferimento in particolare al divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli richiesti dalle direttive” dichiara Dino Picentini, Presidente di Aniem, l’associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere che raggruppa circa 8.000 piccole e medie imprese aderenti al sistema Confimi Impresa, al termine di un'Audizione al Senato.

La volontà di rafforzare la trasparenza e la pubblicità delle gare, anche per rendere più efficace la lotta alla corruzione e la revisione del sistema di qualificazione, sono obiettivi condivisibili, che come Aniem non possiamo non abbracciare”, prosegue Dino Piacentini.

La nostra Associazione - dichiara il Presidente di Aniem - auspica una svolta storica nella cultura e nell’approccio legislativo in materia di appalti: abbandonare la proliferazione e la stratificazione di norme che non ci sembra abbia contribuito né alla certezza del diritto, né all’alleggerimento dei contenziosi, né alla lotta alla corruzione, per arrivare ad una legislazione che responsabilizzi fortemente gli operatori (imprese, progettisti e stazioni appaltanti) e volta a definire principi, criteri orientativi e norme fondamentali”.

Che prosegue: “Aniem condivide la scelta di valorizzare il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma pensiamo che tale sistema possa svolgere appieno le sue potenzialità solo in presenza di determinate caratteristiche ed è per questo che abbiamo elaborato una proposta di disciplina che tende proprio a valorizzare gli elementi tecnico qualitativi ed a rendere trasparente l’utilizzo di questo strumento e che è stata consegnata alla Commissione Lavori Pubblici del Senato”.

Il Presidente di Aniem conclude: “Il terzo elemento che come Aniem abbiamo approfondito nell’audizione è inerente al sistema di selezione delle imprese, perché riteniamo che l’attuale sistema di qualificazione, fondato sulle Soa, e quindi sulla privatizzazione di questa fondamentale fase valutativa, abbia fallito il suo obiettivo di rendere più efficace la selezione delle imprese.

La degenerazione dovuta alla commercializzazione dell’attività di qualificazione, la ‘staticità del sistema’, la diffusione della compravendita di rami aziendali sono solo alcuni degli elementi che hanno alimentato distorsioni invece di contribuire ad eliminarle. Oggi abbiamo un sistema oneroso, scarsamente trasparente, eccessivamente burocratizzato, lontano dall’Europa e dalle prassi utilizzate in tutti i mercati internazionali. Aniem propone un sistema più flessibile, dinamico, più rapportabile alla specificità delle opere messe in gara, diversificato in rapporto alla rilevanza economica.

In particolare proponiamo che:
- per gli appalti di lavori di importo inferiore ai 500.000 Euro si lasci ampia discrezionalità nella valutazione dei requisiti tecnico-economici alla stazione appaltante: tale potere discrezionale sarà tuttavia condizionato dal vincolo assoluto del rispetto del prezzo e della tempistica stabilita nel contratto con conseguente responsabilizzazione dell’impresa e del legale rappresentante dell’ente appaltante.
- per gli appalti di importo superiore, i requisiti tecnico-economici saranno valutati dalla stazione appaltante in relazione con la previsione di requisiti più selettivi anche in rapporto alla specificità dell’opera appaltata”.