"Il nuovo Governo, realizzando un'inversione di tendenza rispetto alle politiche degli ultimi anni, torni ad investire nella valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, storico e architettonico troppo spesso colpito da drastiche riduzioni di fondi per la sua salvaguardia, la sua tutela ed il suo arricchimento. La questione urbana, infatti, è e sarà il principale problema dei governi di questi e dei prossimi anni.
Serve immaginare, guardando più al futuro che al presente, iniziative volte a fermare il consumo del territorio, così come quello indiscriminato di energia e acqua. In Italia come nel mondo, infatti, la città e l'habitat sono a rischio "default" proprio a causa dell'esaurimento delle risorse energetiche e delle pessime condizione del patrimonio edilizio, in particolare quello costruito, nel nostro Paese, nel secondo dopoguerra".
Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori e Conservatori a Bari a margine del Convegno internazionale "la Bellezza ci salverà" organizzato da Legambiente e dal Comune.
"Il territorio italiano, le nostre città debbono - per Freyrie - essere trasformate in una miniera di cultura, formazione e bellezza, in una inesauribile fonte di energie anche tecniche e turistiche poiché possano essere volano dello sviluppo economico. Il tema della rigenerazione urbana sostenibile - che è prioritario per gli architetti italiani - rappresenta un progetto necessario al futuro delle nostre città e dell'ambiente, indispensabile per la sicurezza dei cittadini e che può rappresentare una vera e propria opportunità per uscire dalla crisi, realizzando un' alleanza con le altre professioni, con i costruttori, con le organizzazioni sindacali, con l'industria delle costruzioni e con le associazioni ambientaliste".
"Per far fronte alla crisi edilizia, ambientale e sociale delle città - dice ancora Freyrie - occorre attuare, attraverso una architettura responsabile, interventi rigenerativi; realizzare la riforma della normativa sul governo del territorio e del regime dei suoli, introducendo strumenti fiscali che permettano all'iniziativa pubblica e privata di procedere sulla via della messa in sicurezza e del miglioramento dell'habitat".
"Gli architetti italiani - conclude Freyrie - consapevoli di essere una grande risorsa intellettuale, sociale ed economica per il Paese, sono pronti a mettere a disposizione della comunità idee, saperi e progettualità per sostenere e valorizzare - con l'utilizzo di strumenti che siano caratterizzati da una forte innovazione - il territorio del nostro Paese che rappresenta anche una grande opportunità di sviluppo economico".