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Aree sottoutilizzate: troppo esiguo il ricorso alle risorse Fas

Lavori pubblici di
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In un'audizione alla Camera il ministro Fitto, informa l'Ance, ha fatto il punto sull'attività di monitoraggio mirata a verificare l'efficacia delle politiche per le aree sottoutilizzate


Il 9 febbraio scorso si e` svolta presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati l`audizione del Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, Raffaele Fitto nell`ambito dell`indagine conoscitiva sull`efficacia della spesa e delle politiche di sostegno alle aree sottoutilizzate.

Il Ministro Fitto ha, innanzitutto, illustrato l`attivita` di monitoraggio avviata per verificare l`efficacia delle politiche per le aree sottoutilizzate, con particolare riferimento alla capacita` di utilizzo delle risorse a disposizione e alla quantita` di risorse da assegnare in riferimento alla programmazione 2007-2013. I punti oggetto di questa verifica riguardano: il Fondo per le aree sottoutilizzate della programmazione precedente, relativa al periodo 2000-2006; una verifica dettagliata delle cosiddette ``risorse liberate`` nell`ambito della programmazione comunitaria 2000-2006; l`avanzamento dei programmi comunitari della programmazione 2007-2013; la programmazione e le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate per il periodo 2007-2013.

Il quadro che emerge - come rilevato dal  Ministro - ``e` oggettivamente molto preoccupante``, ``e` evidente che noi ci troviamo di fronte a un quadro nel quale emerge che la percentuale media dell`utilizzo delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, relative alla programmazione precedente ad oggi e` dir poco superiore al 40% per cento.

Questo significa che ancor prima della programmazione relativa per il periodo 2007-2013, la percentuale di spesa delle risorse del FAS era molto bassa. Inoltre, vi e` una quota di risorse importante, che sara` definita da qui a pochi giorni, che e` oggetto di revoca del finanziamento - perche` mai programmata e mai spesa - o di un definanziamento che, dopo la prima fase di confronto con le regioni, viene richiesto dalle stesse perche` evidentemente le risorse non sono ancora state programmate oppure perche` sono state assegnate per interventi che sostanzialmente non hanno avuto inizio o che le amministrazioni ritengono di non poter piu` iniziare``.

Il Ministro e`, poi, passato alla programmazione in corso che oltre al FAS e` relativa alle risorse comunitarie, evidenziando a tale proposito che ``abbiamo ritardi evidenti`` e che si e` potuto allontanare il rischio della perdita di risorse al 31 dicembre 2010 perche` la data della rendicontazione di importanti risorse comunitarie e` stata posticipata al 31 dicembre 2011.

Con riferimento alle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate per il periodo 2007-2013, ha, invece, rilevato che ``vi e` stato un utilizzo di quota parte di queste risorse nazionali`` ma, che al momento, la programmazione regionale ``ha risentito esclusivamente del taglio del 10 per cento delle risorse stesse, relativamente ai contenuti del decreto-legge n. 78 del 2010``.

Il Ministro ha, quindi, ripercorso i provvedimenti recentemente adottati in materia dal Governo e che comprendono:
- la delibera CIPE con la quale sono stati inseriti criteri e modalita` per modificare l`utilizzo delle risorse FAS e di quelle comunitarie e per attivare un percorso di confronto con la Commissione europea anche in merito alla riprogrammazione e rimodulazione delle risorse;
- un decreto ministeriale che affronta il tema della perequazione infrastrutturale, ovvero la verifica del livello di sperequazione esistente fra le due aree del Paese e l`individuazione delle infrastrutture necessarie per colmare questa sperequazione;
- uno schema di decreto legislativo in attuazione dell`articolo 16 della legge n. 42 del 2009 sul federalismo che consente di rimodulare complessivamente il modello di governance che deve sottostare all`utilizzo delle risorse comunitarie e del Fondo FAS;
- il Piano nazionale per il Sud che ha l`obiettivo sostanziale di indicare alcuni grandi obiettivi strategici (come ad es. la Salerno-Reggio Calabria, e il Ponte sullo Stretto).

Con riferimento a tale ultimo provvedimento il Ministro evidenzia, in particolare, come esso metta in luce un ``problema di fondo che e` alla base della difficolta` e dei risultati certamente non confortanti della precedente e dell`attuale programmazione. Il limite e` quello del sistema di governance e della qualita` della spesa. Il tema e` quello della concentrazione delle risorse sugli interventi strategici, che nel Piano sono indicati in modo molto chiaro e che hanno bisogno di un`articolata composizione nel rapporto fra Governo centrale, regioni, istituzioni locali e grandi aziende di Stato``.

In conclusione dell`audizione e in risposta ad alcuni interventi di parlamentari, il Ministro ha rassicurato che ci sara` lo sblocco dei PAR e delle risorse del FAS di competenza regionale, precisando, pero`, che lo stesso avverra` ``in coerenza con i contenuti del Piano nazionale per il Sud`` e che ``l`idea che all`interno del PAR si possa fare di tutto e di piu`, in totale scollegamento con gli obiettivi strategici che stiamo condividendo con le regioni, non puo` essere accettata.

Non possiamo pensare che un programma attuativo regionale, che e` lo strumento applicativo della programmazione delle risorse del FAS di competenza regionale, venga utilizzato con una logica territoriale, con una visione localistica delle esigenze di una provincia, di un comune, di un territorio, e non con una visione strategica che e` invece la priorita```.