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Bonus Acqua Potabile: come funziona il credito d’imposta?

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Bonus Acqua Potabile: come funziona il credito d’imposta?
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Una risposta dell’Agenzia delle Entrate chiarisce in funzionamento del Bonus acqua portabile e anche le modalità di utilizzo del credito d’imposta

Il Bonus acqua potabile incentiva l’acquisto di sistemi che rendono l’acqua, appunto, potabile. Ma come funziona questa agevolazione? Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate rispondendo a un contribuente che chiede: “Vorrei sapere se il bonus acqua potabile, portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi, viene rimborsato in un’unica soluzione o in dieci anni come gli altri bonus”.

La risposta di Paolo Calderone su FiscoOggi

Si premette che l’agevolazione fiscale non consiste in una detrazione, ma in un credito d’imposta. Esso viene riconosciuto a chi acquista e installa sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti (legge n. 78/2020 - articolo 1, comma 1087).

Per le modalità di applicazione del credito d’imposta si consiglia di consultare il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 giugno 2021, con il quale è stato predisposto anche il modello per comunicare all’Agenzia l’ammontare delle spese agevolabili sostenute.

Con lo stesso documento sono state inoltre individuate le modalità di utilizzo del credito. In particolare, è previsto che:

- le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive, fino a quando non se ne conclude l’utilizzo, oppure in compensazione tramite il modello F24;

- i soggetti diversi da quelli indicati nel punto precedente, invece, devono utilizzare il credito esclusivamente in compensazione, tramite modello F24.