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Cedimenti del terreno: i suggerimenti per la prevenzione

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Impedire che le radici degli alberi s’avvicinino alle fondazioni, rimuovere sempre il fogliame dalle condutture e prestare attenzione alle gestione delle acque reflue sono azioni fondamentali


I cedimenti delle fondazioni sono fenomeni che trovano le loro origini principali nel terreno. Acqua e vuoti sono le fasi che influenzano il mantenimento delle condizioni di stabilità ed equilibrio del sistema terreno/strutture.

Il problema può essere affrontato secondo due differenti approcci:
La prevenzione: fondamentale fin dalla progettazione dell'edificio e poi con un’adeguata manutenzione del costruito principalmente in termini di controllo degli impianti di raccolta e deflusso delle acque ed in generale con attenzione a tutto quanto può disturbare l'equilibrio tra il terreno di fondazione e la costruzione sovrastante.
La cura: se il cedimento ha già manifestato i suoi sintomi alle strutture, occorre prima di tutto comprenderne le cause. Solo in seguito sarà possibile pianificare la tecnologia d'intervento più adeguata. In questa fase sono indispensabili uno studio geologico del terreno e figure professionali qualificate e competenti per le successive valutazioni. L'impresa esecutrice dovrà essere il terminale operativo delle analisi tecniche preliminari.

Di seguito condividiamo alcuni semplici suggerimenti di buona manutenzione e controllo che si potranno programmare per qualunque costruzione.

Alberi d'alto fusto in prossimità delle costruzioni.
Radici molto estese nel terreno possono avvicinarsi nel tempo alle fondazioni e quindi interferire con il volume significativo, ovvero quel volume chiamato a sostenere il carico della struttura sovrastante garantendo adeguate condizioni di equilibrio statico al sistema.
Premesso che sarebbe sempre buona prassi mantenere le piantumazioni a distanza adeguata anche in previsione della loro naturale crescita nel tempo, laddove invece non sia stato osservato questo semplice accorgimento potrà considerarsi  lo schema sotto riportato che prevede la costruzione preventiva di una barriera fisica tra radici e fondazione, avendo cura di non eseguire scavi profondi in prossimità del volume significativo.

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Una soluzione alternativa - quando possibile - rimane sempre la recisione delle radici.
Radici e rami protesi dal fondo del vicino verso la vostra proprietà sono un tema già disciplinato dal nostro Codice Civile nella regolamentazione dei rapporti con il confinante.
L'art. 896 CC stabilisce infatti che il proprietario di un terreno può in qualunque tempo, costringere il vicino a recidere i rami di un albero (poco importa se a distanza legale o meno) che si protendono sul suo fondo.

Fogliame nelle condutture.
Rimuove sempre il fogliame delle piante in caduta sui canali di bordo, di conversa e di gronda delle acque meteoriche. Possibilmente potare periodicamente i rami ed impedire la caduta delle foglie nelle condutture e nelle caditoie con reticelle di filtro.
In particolare sono gli aghifoglie ad arrecare maggior disturbo alle reti di raccolta acque, con la loro struttura robusta e affilata possono trovare spazio anche nelle più minute fessure.

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Gestione delle acque reflue, per irrigazione e potabili: raccolta e distribuzione.
Spesso gli impianti di raccolta delle acque soffrono di occlusioni di materiali accumulati nel tempo e non rimossi. Le tubazioni vanno in sofferenza con conseguente compromissione della loro tenuta ed inevitabile dispersione nel terreno.
Ancor più anomalo e sconsigliato è il caso in cui i pluviali giungono a terra direttamente scaricando in fondazione le acque piovane senza possibilità di controllo del deflusso ed eventuale pulizia del tratto.



In questi casi è fondamentale prima di tutto la pulizia periodica delle tubature, almeno 2 volte all'anno.
Le reti di raccolta dovrebbero prevedere dei punti d'ispezione accessibili e opportunamente adeguati alle portate d'esercizio.
Inoltre spesso può risultare un utile rimedio il prolungare i terminali di scarico dei pluviali lontano dall'edificio ed in modo da defluire in luogo non interferente con il sottostante terreno di fondazione.

Di grande utilità può risultare anche il marciapiede esterno, appositamente inclinato, per lasciar "scivolare più velocemente" le acque reflue verso strutture drenanti più a valle lontano dalle fondazioni.

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