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Cedimento dei terreni di fondazione: le cause e le conseguenze sugli edifici

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Le cause possono derivare dall’attività umana o essere di origine naturale. Tra le conseguenze si evidenziano crepe, infiltrazioni d’acqua, avvallamenti o rigonfiamenti


Il cedimento di un terreno sottostante le fondamenta è un problema spesso sottovalutato, che può causare gravi danni agli edifici, sia quelli di antica costruzione che quelli edificati recentemente. Il nostro obiettivo è quello di introdurre un argomento utilissimo per il progettista, il professionista in genere, l'impresa di costruzione e coloro che a vario titolo si accingono ad affrontare un problema che implica l’analisi della patologia di una costruzione dovuta al cedimento del terreno di fondazione.

Ma come si manifesta questo problema? Il primo segnale evidente a cui occorre prestare particolare attenzione è la presenza di crepe sui muri, sotto le armature dei solai e nei pavimenti. Spesso accade anche che porte e finestre non si aprono più con la stessa facilità di un tempo e pavimenti o marciapiedi adiacenti all’edificio si avvallano o rigonfiano a seconda dei movimenti del terreno sottostante.

Ma quali sono le cause principali del cedimento del terreno? Un terreno è costituito fondamentalmente da tre parti: una solida, una liquida e una gassosa. A volte una di queste parti viene disturbata e subisce una variazione anomala, quindi l’equilibrio tra terreno e fondazione si può rompere. Ad esempio, periodi di siccità, piogge copiose o perdite fognarie modificano la parte fluida del terreno e possono portare ad un cedimento dell’edificio.

In generale i cedimenti del terreno sono dovuti principalmente ad alterazioni dovute a cause antropiche, connesse direttamente  all'attività dell'uomo sul territorio, o a cause di origine naturale che derivano dall'evoluzione dell'ambiente nel tempo  (rischio sismico, vulcanico, idrogeologico, etc. ).

Quando si manifestano perdite d'acqua e fognarie possono concentrarsi volumi anomali di acqua e fluidi sotto all'edificio. Nei terreni argillosi le acque vengono trattenute dal terreno che tende ad incrementare il suo volume, mentre nei terreni granulari possono dare origine a fenomeni di dilavamento e rimozione delle parti fini.

Nel primo caso, con il divenire dei primi caldi e con la siccità, i terreni saturi d'acqua riducono il loro contenuto idrico e si ritirano, causando il cedimento della costruzione sovrastante, mentre nel secondo caso il dilavamento della parte fine di terreno innesca da subito un analogo cedimento.

Al solito si conoscono due differenti approcci:
La prevenzione: è sempre fondamentale un approccio corretto fin dalla progettazione dell'edificio e poi con un’adeguata manutenzione del costruito principalmente in termini di controllo degli impianti di regimazione delle acque e degli approvvigionamenti/utenze ed in generale con attenzione a tutto quanto può disturbare l'equilibrio tra il terreno di fondazione e la costruzione sovrastante.
La cura: una volta invece comprese le cause legate al cedimento del terreno è possibile definire un programma di interventi con il quale prevenire l’insorgere di problemi che possono mettere a repentaglio anche la sicurezza della struttura dell’edificio. Diverse sono le tipologie di intervento presenti sul mercato che contribuiscono al consolidamento del terreno ed è importante valutare ogni volta qual è la metodologia più idonea, affidandosi a veri specialisti del settore con qualificata esperienza.

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