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Decreto sui controlli antimafia: più verifiche nei piccoli cantieri

Lavori pubblici di
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Approvato in via preliminare uno schema di Dpr che disciplina il flusso di informazioni riguardanti gli accessi e gli accertamenti effettuati presso i cantieri delle imprese interessate all'esecuzione dei lavori pubblici


Il Consiglio dei Ministri riunitosi il 1° aprile u.s. ha approvato in via preliminare, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, uno schema di Dpr contenente un regolamento che disciplina le modalità con le quali vengono rilasciate le informazioni riguardanti gli accessi e gli accertamenti effettuati presso i cantieri delle imprese interessate all'esecuzione dei lavori pubblici.

Il provvedimento, attuativo dell'art. 2, comma 2 della legge n. 94/2009, amplia l'ambito di intervento dei prefetti in materia di contrasto alla criminalità organizzata, conferendo la potestà di disporre accessi e accertamenti nei cantieri avvalendosi di gruppi interforze.

Si tratta dei poteri già attribuiti all'Alto Commissario antimafia, il cui esercizio viene trasferito ai prefetti. La novità principale riguarda la possibilità di accedere a tutti i cantieri, indipendentemente dall'importo dell'appalto: ad oggi, invece, per i cantieri sotto la soglia comunitaria sono previste solo verifiche documentali, senza alcuna possibilità di potere investigativo.

Gli accessi in cantiere, anche per piccoli appalti, sono ad oggi possibili solo se previsti da specifici accordi tra associazioni, prefetture ed enti locali. Le informazioni saranno estese anche a professionisti (progettisti, coordinatori sicurezza, direttore lavori) e consulenti, prevedendo anche possibilità di contraddittorio e di audizione dei soggetti interessati.

La procedura prevede che il gruppo interforze, entro 30 giorni dall'accesso in cantiere (le ispezioni saranno a sorpresa o con brevissimo preavviso), predisponga una relazione che dovrà essere trasmessa al Prefetto; qualora emergano tentativi di infiltrazione mafiosa, il Prefetto dovrà emettere, entro 15 giorni, l'informativa prevista dall'art. 10, comma 7 del Dpr 252/98.

Sulla base delle informazioni prefettizie, la stazione appaltante potrà revocare autorizzazioni, concessioni e recedere dai contratti. Lo schema di decreto approvato preliminarmente dal Consiglio dei Ministri verrà trasmesso alle Commissioni parlamentari ed al Consiglio di Stato per i pareri prescritti.