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Dispositivi per la sicurezza in copertura!

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
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Sono ancora troppi gli infortuni causati da cadute dall’alto. Datori di lavoro e istituzioni devono lavorare insieme per prevenirli

 

Nel settore delle costruzioni la caduta dall’alto rimane ancora uno dei più spiacevoli eventi infortunistici e la principale causa di morte. Preoccupante è il fatto che oggi, nonostante vi siano norme mirate che stabiliscono precisi comportamenti di sicurezza e rigorose precauzioni da assumere, la frequenza di questi infortuni sia ancora così elevata.

 

Possiamo ipotizzare che le cause di questo fenomeno siano rintracciabili solo in parte nella negligenza dei lavoratori e che esista invece la forte possibilità che esso sia alimentato da un’insufficiente attività formativa e informativa.


Nella casistica concreta si riscontra una alta probabilità di cadute causate da inciampo, da scivolamento o da perdita dell’equilibrio, ma vi è anche la possibilità che si verifichi uno sfondamento del tetto e, ancora, che l’operatore cada oltre il bordo della copertura; questi rischi vengono rilevati sia nelle attività edili di rifacimento dei tetti, sia nelle attività di smontaggio e demolizione, ma anche nelle normali attività di ispezione, di manutenzione e di pulizia.

 

Ognuna di queste attività, proprio per i motivi sopraccitati, deve infatti essere condotta a seguito di una pianificata valutazione del rischio e con l’adozione delle misure di sicurezza richieste.

 

Attualmente le normative sulla sicurezza (DLgs 626/94 – DLgs 494/96 - DLgs 528/99 - DLgs 235/03) obbligano il datore di lavoro a prendere provvedimenti in materia di protezione contro i pericoli di caduta dalle coperture, in ogni fase di lavoro e per la manutenzione delle stesse. Le istituzioni stesse sembrano essere più sensibili al tema, in particolare la Regione Lombardia,  la Regione Toscana e il Trentino Alto Adige, sono all’avanguardia in materia e addirittura capeggiano la graduatoria delle regioni intervenute con leggi specifiche.


Ma una volta approvata una norma e resa operativa, è necessario trovare sistemi e prodotti che possano aiutare l’operatore a rispettarla; attualmente la maggiore difficoltà, da parte dell’acquirente, del costruttore o del progettista, consiste nell’identificare correttamente quali siano i prodotti certificati e di migliore qualità, affinché possano  essere utilizzati con estrema tranquillità, garantendo la massima protezione in caso di caduta nel vuoto e la massima durata nel tempo.

 

Ecco perché il progettista, nel creare correttamente un sistema di ancoraggio, dovrebbe valutare un prodotto secondo questi criteri:

1. che sia a norma UNI EN 795, in Classe A e C
2. che permetta un facile utilizzo all’addetto ai lavori
3. che possa permettere di raggiungere ogni punto della copertura
4. che dia la possibilità di lavorare senza ostacoli e difficoltà