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DL Semplificazioni: a rischio la transizione ecologica?

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DL Semplificazioni: a rischio la transizione ecologica?
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Secondo FREE, con il DL Semplificazioni “non si rispetteranno gli obbiettivi climatici definiti dall'UE e si fa un pessimo servizio al sistema paese”

Il Decreto Semplificazioni sta facendo discutere. Come dice il nome, l’obiettivo è semplificare e ridurre la burocrazia, ma parliamo di equilibri molto delicati. Su questo tema interviene il Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili Efficienza Energetica).

“Non ci siamo. Si complicano anche le poche cose che erano semplici - afferma il presidente Livio de Santoli -. Con questa logica non si rispetteranno gli obbiettivi climatici che sono stati definiti dall'Unione Europea e si fa un pessimo servizio al sistema paese, anche alla luce della Transizione Ecologica”.

I tre punti critici del DL Semplificazioni

“La prima cosa che balza agli occhi è l'incoerenza del Decreto Semplificazioni rispetto al Pnrr. Da un lato il Governo afferma che non finanzierà, con il PNRR, i 7 GW l'anno di rinnovabili che dovremo fare da qui al 2030 perché si tratta di fonti che hanno raggiunto la grid parity, ossia sono competitive con le fonti fossili, e che queste tecnologie essendo già mature necessitano solo delle semplificazioni - prosegue Livio de Santoli - e poi, però, in questo decreto si semplificano le norme  per gli impianti finanziati dal PNRR che, per quanto riguarda le fonti rinnovabili, sono pochi e sperimentali. Non ci vuole molto a capire che in questa maniera il Governo da un lato non mette nuovi incentivi, mentre dall'altro non semplifica. Un sistema molto efficace per dire, sulla carta, che s'investe su nuove tecnologie e si semplifica sulle rinnovabili. Una cortina fumogena che forse vuole allungare di parecchi decenni la vita delle fossili nel nostro Paese, quando persino l'Agenzia internazionale dell'energia (IEA) ne ha sancito la fine qualche giorno fa”.

“La seconda questione è quella delle aree idonee - prosegue de Santoli - Il mandato è dato dal Governo alle Sopraintendenze in primo luogo e alle Regioni successivamente - continua de Santoli -. Con questa logica le aree idonee saranno pochissime, saranno le meno idonee sotto al profilo energetico, come nel caso dell'eolico, dove poche centinaia di metri fanno la differenza e i tempi saranno estremamente lunghi. Facciamo presente che il primo parco eolico off shore del Mar Mediterraneo, composto da nove pale, è stato bloccato per nove anni dalla Sopraintendenza di Taranto per 'impatto paesaggistico davanti alle ciminiere dell'Ilva e c'è voluto il Consiglio di Stato per avere un via libera che metteva nero su bianco il fatto che non solo quell'eolico non ledeva il paesaggio ma addirittura lo migliorava”.

“Il terzo punto riguarda l'efficienza energetica. Se da un lato la semplificazione aiuta i condomini sul fronte della conformità urbanistica per accedere al SuperEcobonus - conclude de Santoli -, contemporaneamente mette tutti gli interventi sotto al cappello della manutenzione straordinaria e complica le procedure per chi è conforme. Insomma con questo decreto la semplificazione è solo sulla carta e addirittura si complica ciò che era, relativamente, semplice. Ribadiamo: non ci siamo. Ma il Coordinamento Free è pronto a discutere con il Governo una sua proposta di semplificazioni sulle rinnovabili a costo zero”.