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Edilizia: sindacati in piazza, sentiamo le loro ragioni

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Edilizia: sindacati in piazza, sentiamo le loro ragioni
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“Il pesce d’aprile il Governo l’ha fatto in anticipo a tutti i lavoratori e alle imprese dell’edilizia, settore grazie al quale l’Italia era uscita dalla crisi”

Il primo aprile, due tra i principalisindacati dei lavoratori dell’edilizia, Feneal e Fillea, sono scesi in piazza per manifestare contro le decisioni del Governo Meloni. Leggiamo le parole del segretario generale di Fillea, Vito Panzarella.

“Il pesce d’aprile il Governo l’ha fatto in anticipo a tutti i lavoratori e alle imprese del settore edile grazie al quale l’Italia era riuscita ad uscire dalla crisi. Non si tratta però di uno scherzo! Con queste modifiche al Codice Appalti rischiamo di tornare indietro di anni mentre le nuove norme sul Superbonus escludono i redditi bassi dalla possibilità di usufruire dei bonus edili. Chiediamo pertanto la modifica del decreto 11/2023, in quanto rischia di distruggere 100mila posti di lavoro, ma soprattutto di non permettere a milioni di cittadini di migliorare la propria abitazione. Oggi ci mobilitiamo anche anche contro il nuovo Codice degli #Appalti che liberalizzando i livelli di subappalto e introducendo un ampio ricorso all’affidamento diretto o senza gara pubblica, indeboliscono questo importante strumento di trasparenza e legalità!”

Dalle 5 piazze gli allarmi e le proposte arrivano unanimi insieme alle tantissime associazioni, tra cui Legambiente, Libera, Avviso Pubblico, Arci, studenti, comitati di quartiere, amici, Categorie e Confederazioni di Uil e Cgil, e tantissimi altri che si uniscono alla protesta e alla richiesta rivolta al Governo di Fare la cosa buona! Sul palco di Roma anche i segretari generali Pierpaolo Bombardieri e Maurizio Landini a sostegno degli edili.

Le altre voci della manifestazione

Fanno eco a Panzarella gli interventi dei segretari Frisenna (Palermo) Franzolini (Napoli) Costa (Cagliari) e Sannino (Roma), che rilanciano: “Rendere inesigibili i bonus edilizi è stata una scelta scellerata, che porterà alla perdita di oltre 100 mila posti di lavoro al blocco del 60% dei cantieri avviati e al fallimento di migliaia di imprese. Chiediamo che il decreto 11/2023 venga subito cambiato. Ma soprattutto per garantire trasparenza e legalità negli appalti, qualità e sicurezza sul lavoro, chiediamo il ripristino del divieto dei subappalti a cascata valorizzando le imprese più strutturate e qualificate e vincoli più stringenti per far rispettare i contratti nazionali di lavoro Edili. Continueremo a difendere e valorizzare il lavoro di qualità, sicuro e legale, indispensabile per azzerare le morti sul lavoro, in particolare nei cantieri”.