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Gare di progettazione: che anno è stato il 2022?

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Gare di progettazione: che anno è stato il 2022?
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Abbiamo vissuto un anno complicato, caratterizzato dalla guerra e dal boom dei prezzi dell’energia. Ma i dati sulle gare di progettazione sono sorprendenti

Com’è andato l’anno appena concluso per il mercato delle gare di progettazione (ingegneria e architettura)? Ce lo dice l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio OICE/Informatel, con i dati di dicembre a completare il 2022.

Lo scorso anno ha fatto registrare il record assoluto per i servizi di ingegneria e architettura messi in gara nell’ambito pubblico. In particolare raddoppia il valore della progettazione messa in gara nel 2022: nei dodici mesi pubblicati 3.308 bandi, con un valore di 1.772,6 milioni di euro, -0,2% in numero, ma +95,9% in valore sul 2021. Il valore cresce grazie alle gare sopra soglia, +120,3, mentre cala il valore dei bandi sotto soglia, -2,8%. Va notato che su 1,7 mld di progettazione messa in gara, la normativa Pnrr che delinea l’appalto integrato come strumento principale per affidare gli interventi ha spostato sugli appalti integrati 1,4 mld di progettazione.

Una grande spinta è derivata dal massiccio ricorso agli accordi quadro: soltanto a dicembre, per progettazione, ne sono stati rilevati 43, contro i 3 di novembre, per 85,9 milioni di euro, contro i 19,3 di novembre; sul totale della progettazione del mese sono stati il 16,1% del numero e il 63,3% del valore. Come al solito, importante la presenza di Invitalia, che ha pubblicato 27 gare per accordi quadro, per un valore di 44.1 milioni. In tutto il 2022 i bandi per accordi quadro per servizi di progettazione sono stati 386, l’11,6% del numero totale, per 981,9 milioni, il 55,4% del valore totale. Occorre considerare che si tratta di progettazione differita, la cui spesa effettiva sarà spostata anche di qualche anno.

Nel mese di dicembre per servizi di progettazione sono stati rilevati 267 bandi, per 135,8 milioni, con incrementi del 21,9% in numero e del 96,9% in valore sul mese di novembre, rispetto a dicembre 2021 + 3,1% in numero e +38,6% in valore.

Il commento del presidente dell’OICE

“Nonostante le contraddizioni e le difficoltà per la guerra e i costi dell’energia - ha dichiarato Giorgio Lupoi, a commento dei dati dell’Osservatorio - il mercato della progettazione pubblica nel 2022 si è chiuso con un bilancio molto positivo: i grandi programmi di investimento pubblici stanno cominciando a dare risultati. Come ha dimostrato il recentissimo Report OICE sulle gare per interventi del PNRR, la domanda pubblica è indubbiamente cresciuta grazie all’ingente mole di affidamenti messi in gara, nonostante l’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti, oggi a 139.000 euro, ha dato la spinta decisiva per la crescita del mercato. Confidiamo che il 2023 sia l’anno di consolidamento di questo trend, anche se i rischi di un rallentamento sono dietro l’angolo se non si sistemeranno al più presto le falle del nuovo schema di codice appalti, che sembra non riconoscere il ruolo centrale della progettazione e dei progettisti. Ad oggi l’assenza totale di regole per affidare gli appalti di servizi tecnici, la mancanza di riferimenti per il calcolo dei corrispettivi, l’assenza di una disciplina sulle polizze assicurative, rappresentano pesanti incognite per le stazioni appaltanti, che hanno bisogno di regole cui affidarsi. Se si bloccheranno gli appalti di progettazione, a ruota si fermerà tutta la filiera delle costruzioni. Speriamo che il nostro grido di allarme sia ascoltato. Intanto ci godiamo i dati positivi del 2022 e, insieme, ci auguriamo anche che tanta domanda “potenziale” espressa negli accordi quadro affidati e sottoscritti si tramuti effettivamente in contratti attuativi, ma, trattandosi di molti interventi Pnrr, sarà interesse dei soggetti attuatori procedere rapidamente. Certamente occorrerà procedere applicando correttamente le norme, rispettando la controparte privata e riconoscendo il valore equo delle prestazioni che vengono richieste e poi rese nei tempi prefissati. Un principio generale che il nuovo codice appalti riconosce e che auspichiamo le stazioni appaltanti sapranno seguire”.

Altri dati dall’osservatorio

Come già reso noto con il Report trimestrale OICE sul Pnrr, nei dodici mesi dell’anno l’osservatorio ha censito 2.686 gare per servizi tecnici e appalti integrati per interventi a valere su risorse del PNRR e del PNC, per un importo totale dei servizi di 3.571,9 milioni, riferibili a circa 45.043,8 milioni di lavori. I numerosi incarichi di importo al di sotto dei 139.000 euro, affidati in via diretta, sfuggono all’evidenza del mercato.

Anche il mercato di tutti i servizi di architettura e ingegneria, dopo l’ottimo risultato di dicembre, chiude un 2022 da record: nei dodici mesi le gare sono state 5.335, con un valore di 4.421,8 milioni, con un calo del 10,0% nel numero, ma un incremento del 107,2% nel valore su 2021. Da notare che sono i bandi sopra soglia, +57,8% nel numero e +141,3% nel valore, a sostenere il mercato, mentre i bandi sotto soglia calano nel numero, -32,9%, e nel valore, -1,0%. Nel solo mese di dicembre le gare sono state 493 (+31,8% su novembre), con un valore di 460,5 milioni (+209,5% su novembre); il confronto con il mese di dicembre 2021 vede il numero crescere dell’1% e il valore dell’82,9%.

I bandi per appalti integrati rilevati in tutto il 2022 sono stati 1.254, con valore complessivo dei lavori di 32.597,4 milioni di lavori e con un importo di progettazione stimato in 1.364,1 milioni. Rispetto al 2021 il numero cresce del 130,5%, il valore dei lavori cresce del 188,3% e quello della progettazione compresa nei bandi del 418,8%. Nel solo mese di dicembre gli appalti integrati sono stai 426, con un valore dei lavori di 11.139,1 milioni e un valore della progettazione di 267,8 milioni.

 

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