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La proroga del vecchio regime dei minimi per le partite iva raccoglie il consenso degli architetti

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Cnappc: “Ci auguriamo che questa misura sia solo la prima di una serie di interventi che possano finalmente dare ossigeno al comparto delle libere professioni”


Bene la proroga, per il 2015, del vecchio regime dei minimi per le partite iva che blocca l’aumento dell’aliquota contributiva e che realizza una inversione di marcia rispetto alla Legge di Stabilità”, così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Il provvedimento ha potuto essere approvato anche grazie all’attenzione e all’impegno posti dal Sottosegretario all'Economia, Paola De Micheli, che ha mostrato grande sensibilità nel comprendere la drammaticità della situazione in cui si trovano i professionisti italiani ed in particolare gli architetti”.

I progettisti italiani- sottolinea il Consiglio Nazionale -sono letteralmente stremati dalla crisi; hanno redditi medi da incapienti; fatturati crollati; non dispongono di alcuna garanzia 'sindacale', né beneficiano di cassa integrazione o bonus statali; hanno invece debiti con le banche, devono attendere in media 218 giorni per ottenere un pagamento da parte della Pubblica Amministrazione, 172 da parte delle imprese, 98 dai privati”.

“Ci auguriamo
- conclude - che questa misura sia solo la prima di una serie di interventi che possano finalmente dare ossigeno ad un comparto, come quello delle libere professioni, che ancora troppi si ostinano a non ritenere decisivo per il rilancio del Paese”.