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Legambiente: il rinvio del Ddl Falanga diventi un binario morto

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Ciafani: “Non si può legittimare un abusivismo di necessità, né rallentare e complicare le pochissime demolizioni degli edifici abusivi attraverso un ordine di priorità degli abbattimenti”

Bene il rinvio del ddl Falanga in Commissione sperando che rappresenti un binario morto per questo provvedimento che culturalmente farebbe tornare indietro il Paese di 30 anni.

Non si può legittimare un abusivismo di necessità, né rallentare e complicare le pochissime demolizioni degli edifici abusivi attraverso un ordine di priorità degli abbattimenti che metterebbe all’ultimo posto gli ecomostri abitati e che rischia di aprire la strada a nuovi ricorsi in tribunale rimandando all'infinito le demolizioni.

Questo Paese ha bisogno di una norma per fermare il consumo di suolo, partendo dal ddl fermo da oltre 500 giorni al Senato, e di provvedimenti efficaci per semplificare gli abbattimenti delle costruzioni abusive, prevedendo nuovi finanziamenti pubblici per le demolizioni da parte di Comuni e Procure già all’interno della prossima legge di stabilità.

L'unica soluzione per debellare il virus delle costruzioni abusive è lo stop a qualsiasi ipotesi di condono nazionale, regionale o locale, e l'abbattimento senza esitazioni delle costruzioni illegali, togliendo dal ricatto elettorale il compito di procedere alle demolizioni ancora oggi in capo ai Comuni, dandolo invece allo Stato attraverso le Prefetture”, questo il commento di Stefano Ciafani direttore generale di Legambiente.