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Lo sviluppo del fotovoltaico protagonista a PV Tech

Energie rinnovabili di
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Finanziamenti più sostanziosi e procedure meno burocratiche necessarie per colmare il gap che separa l'Italia dal resto d'Europa


Ad HTE oggi è stato il giorno degli industriali. In una tavola rotonda nell'ambito di PV Tech Milano 2008, il salone interamente dedicato al fotovoltaico, si sono confrontati i rappresentanti di tutta la filiera manifatturiera italiana. Obiettivo: tracciare le linee di sviluppo dell'intero settore a partire dalla situazione attuale. La fotografia del mercato al momento mostra, infatti, due spinte in contrapposizione tra loro: una, verso il basso, con le minacce della crisi economica globale; l'altra, in crescita, grazie alle prospettive del Conto Energia, normativa che attualmente colloca l'Italia tra i mercati più appetibili per la produzione di energia solare.

Basti pensare che, nel 2008, solo l'industria fotovoltaica è cresciuta nel nostro Paese del 500%, con un installato di 150 MW e un fatturato di 800 milioni di Euro, che diventeranno 1,2 miliardi l'anno prossimo. Se a questo aggiungiamo che, secondo l'Associazione europea dell'industria fotovoltaica entro il 2030 il 10-15% del fabbisogno elettrico mondiale sarà soddisfatto dal fotovoltaico, e che per ogni KWp installato si risparmiano ogni anno 500 kg di C02, possiamo comprendere qual è il valore economico e ambientale di questo comparto.

Dal confronto tra i diversi imprenditori, che hanno illustrato case history e opinioni, sono emersi alcuni tratti unanimemente condivisi. Innanzitutto la necessità di accedere a finanziamenti più sostanziosi per sostenere tutte le fasi della produzione, già a monte. Attualmente, infatti, esiste in Italia un solo attore economico in grado di fornire la materia prima, il silicio, opportunamente trattato, necessario per produrre le celle prima e i moduli per i pannelli poi. Così per gli imprenditori è necessario importare dai mercati esteri, soprattutto Germania, Stati Uniti e Cina, il 100% del silicio necessario per iniziare la produzione di materiale fotovoltaico.
Ma la situazione è destinata a cambiare già a partire dal prossimo anno: proprio contestualmente alle agevolazioni del Conto Energia stanno per nascere nel territorio italiano decine di aziende che si propongono come fornitori di polysilicon, abbattendo i costi delle importazioni e favorendo la circolazione interna delle risorse di mercato.

"In questo modo - sostiene Carlo Cotogni della X Group - tutti gli imprenditori italiani, in grado di scommettere sulla produzione e fornitura di materia prima, potranno creare una sorta di lobby nazionale indipendente dai mercati esteri, favorendo la circolazione e la condivisione di competenze. Agli industriali conviene cooperare perché ci sarà spazio per tutti gli investitori solo se si avrà la capacità di sfruttare insieme le potenzialità di una normativa vantaggiosa come il Conto Energia". Secondo Cotogni, infatti, date queste premesse, nel giro di 5-7 anni potrebbe essere raggiunta la tanto agognata grid parity, cioè la coincidenza del costo del kWh fotovoltaico con il costo del kWh prodotto da fonti convenzionali per tutte le categorie di utenti e per tutte le fasce orarie.

E' dello stesso parere Domenico Sartore, di Esteluc, che individua in proposito gli ostacoli che fino ad ora e ancora oggi frenano uno sviluppo più rapido dell'industria del solare: "All'inizio degli anni 90 l'Italia era tra i leader europei nel mercato fotovoltaico. Oggi abbiamo accumulato un gap enorme che rischiamo di patire ancora se non ci sarà una risposta decisa da parte di tutti gli interlocutori interessati. Le banche infatti continuano ad essere diffidenti e non offrono facilmente finanziamenti adeguati, le normative sono limitanti e farraginose tanto da rallentare inevitabilmente le iniziative più promettenti, l'eccessiva burocratizzazione genera confusione e la mancanza di formazione e informazione non aiuta l'accumulazione di competenza".

Ma tutti gli industriali intervenuti alla tavola rotonda hanno concordato nel definire quello attuale come un momento cruciale per il futuro del fotovoltaico, un momento di investimenti e di scommesse. E già i produttori attivi nel mercato parlano di proiezioni lusinghiere: "Nei prossimi 2-3 anni - ha detto Giovanni Milani di Enipower - saremo pronti a fare un salto nella produzione di energia fotovoltaica da 2 a 20 MW solo nell'impianto di Nettuno".

E del Conto Energia ha parlato anche Francesco Trezza, in rappresentanza del GSE (Gestore Servizi Elettrici), illustrando i passi necessari per accedere ai benefici del programma europeo di incentivazione dell'industria fotovoltaica. Il Gestore dei Servizi Elettrici si occupa infatti di rilasciare il certificato di garanzia per l'origine dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.