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Manovra: le valutazioni e le proposte Ance in Commissione Bilancio del Senato

Lavori pubblici di
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Il presidente Buzzetti ha sollevato alcune osservazioni che hanno riguardato sia le misure economico-finanziarie che quelle fiscali e sindacali del provvedimento


Si e` svolta il 9 giugno u.s., l`audizione informale dell`Ance, presso la Commissione Bilancio del Senato, sulle disposizioni contenute nel disegno di legge recante ``Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita` economica`` (DDL 2228/S).

Il Presidente dell`ANCE, Ing. Paolo Buzzetti, che ha guidato la delegazione associativa, ha evidenziato, in premessa, che la manovra correttiva del Governo e` incentrata sulla drastica riduzione della spesa statale per un valore complessivo pari a 24 miliardi di euro nel biennio, rilevando che il carattere indiscriminato dei tagli operati - attuato attraverso una riduzione lineare degli stanziamenti iscritti nel bilancio - determinera` un ulteriore indebolimento della capacita` di infrastrutturazione del territorio italiano, gia` particolarmente colpita dalle manovre finanziarie degli ultimi anni.

Il Presidente ha, tra l`altro, ricordato che il complesso delle risorse destinate alla realizzazione delle opere pubbliche iscritte nel bilancio dello Stato rappresenta solo il 2,2% della spesa complessiva e che, pertanto, appare dannoso continuare a tagliare questa componente della spesa, ormai residuale, del bilancio pubblico. Il ritardo infrastrutturale che il nostro Paese ha nei confronti dei principali partner europei, e` stato determinato, infatti, da una politica economica che ha costantemente ridotto la spesa in conto capitale e che non e` riuscita a comprimere le spese correnti.

A questo si aggiunge il taglio lineare del 10% delle risorse destinate alle varie missioni dello Stato che provoca un`ulteriore contrazione degli stanziamenti destinati ad infrastrutture ed in particolare di quelle finanziate con le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (850 milioni di euro di investimenti infrastrutture e costruzioni tagliati in 3 anni).

L`Ing. Buzzetti ha, altresi`, auspicato che le risorse pubbliche, rese disponibili dalla revoca dei mutui non erogati della Cassa Depositi e Prestiti, possano essere destinate, come previsto originariamente, ad interventi medio-piccoli diffusi sul territorio e non soltanto alle grandi opere della Legge Obiettivo.

Ha, inoltre, avanzato rilievi critici con riferimento alle norme che modificano il Patto di stabilita` interno, rendendolo piu` penalizzante per le Regioni e gli enti locali. Il mancato rispetto del Patto determinera`, infatti, per i Comuni e le Province non ``virtuosi``, una riduzione dei trasferimenti per un importo pari all`eventuale sforamento; mentre per gli enti ``virtuosi`` sara` operata una forte riduzione delle deroghe previste in passato.

Al riguardo l`Ance, pur riconoscendo l`importanza dell`equilibrio nel bilancio della Pubblica Amministrazione, ha ripetutamente richiesto una revisione di tale normativa, considerando che il Patto rappresenta un problema molto sentito dalle imprese di costruzioni, a causa dei pesantissimi ritardi nei pagamenti loro spettanti per i lavori eseguiti, da parte degli Enti territoriali soggetti al medesimo Patto.

Occorre, quindi, prevedere un percorso contabile che metta al riparo il sistema industriale, anche mediante un intervento della Cassa Depositi e Prestiti, quale finanziatore pro tempore delle amministrazioni pubbliche debitrici.

Passando agli aspetti fiscali, il Presidente Buzzetti ha sottolineato che gli interventi previsti dalla manovra, pur condivisibili nell`obiettivo del contrasto all`evasione fiscale, introducono, pero`, disposizioni che complicano ulteriormente la gestione amministrativa dell`attivita` delle aziende virtuose: dalla ritenuta del 10% per chi fruisce del 36% e del 55% alla limitazione della compensazione dei crediti con i debiti tributari.

Sarebbe, invece, essenziale accentuare gli strumenti di contrasto degli interessi tra imprese e utenti finali stimolando la convenienza a chiedere la regolarita` dello svolgimento delle operazioni. In tal ambito, la proroga delle agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e la cedolare secca sugli affitti appaiono misure fondamentali per il perseguimento degli obiettivi che la Manovra si propone.

Allo stesso modo sarebbe necessario risolvere il problema dell`IVA sull`invenduto che penalizza fortemente le imprese di costruzioni e il contenzioso in corso sul regime fiscale delle cessioni delle aree per la successiva utilizzazione edificatoria.

Si e`, altresi`, soffermato sulla disciplina fiscale dei fondi immobiliari auspicando - anche al fine di evitare l`uso distorto di tale strumento per mere finalita` speculative - un riordino organico della disciplina con legge di delega, nonche` sulle norme relative all`aggiornamento catastale degli immobili esistenti ribadendo che la regolarizzazione dovra` essere consentita solo per quegli immobili che siano stati oggetto di un regolare titolo abilitativo.

Ha espresso, poi, valutazioni positive sulla norma che in accoglimento di alcune proposte formulate nel corso degli anni dall`ANCE, ha introdotto importanti semplificazioni in materia di conferenza di servizi, al fine di accelerare le procedure per le aree e gli immobili soggetti a tutela.

Il Presidente Buzzetti, infine, si e` soffermato sulle norme della manovra con le quali si intende dare impulso alle iniziative di lotta all`irregolarita` e all`evasione contributiva, accogliendo con favore tali politiche che si inseriscono in un percorso gia` avviato dalle parti sociali dell`edilizia e avente il medesimo fine. Al riguardo, e`, pero`, indispensabile attuare ulteriori interventi che possano garantire risultati ancora piu` efficaci volti a selezionare le imprese regolari ed a garantire l`accesso e la permanenza sul mercato del lavoro a quelle effettivamente meritevoli.