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Mercato della progettazione: il punto del presidente OICE

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Scicolone: “Occorre fare molta attenzione a non fare passi indietro. Ci preoccupano alcuni passaggi del parere del Consiglio di Stato sul decreto correttivo del Codice”

A seguito della diffusione dei dati sul mercato della progettazione nel mese di marzo, Gabriele Scicolone, presidente OICE, ha fatto il punto della situazione: “I dati del primo trimestre confermano la soddisfazione espressa nei mesi scorsi - ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE - al leggero miglioramento della situazione economica generale si è sommato l’effetto di modifiche legislative che stanno liberando il mercato da zavorre e lacci che lo hanno frenato negli ultimi anni, ridonando il giusto posto alla progettazione e quindi alla qualità ed alla certezza del realizzato".

"Occorre adesso fare molta attenzione a non fare passi indietro. Ci preoccupano alcuni passaggi del parere del Consiglio di Stato sul decreto correttivo del Codice, che fa riferimento ad un immotivato ritorno ai minimi inderogabili, così come il riferimento compiuto dai giudici alla necessità di ripristinare la priorità alla progettazione svolta all'interno della Pubblica Amministrazione, forse nella speranza di ridare ai tecnici interni quel 2% di incentivo sulla progettazione che saggiamente il legislatore ha abrogato, dopo 15 anni di richieste fatte dall'OICE in solitaria. Sono, questi, segnali di una pericolosa marcia indietro che, per le nostre materie, significherebbe anche non prendere atto che i cambiamenti tecnologici nella prestazione di servizi di ingegneria e architettura rendono antieconomico e obsoleto non soltanto progettare, ma anche dirigere i lavori senza la dovuta preparazione ed aggiornamento".

“Di questo - ha continuato Scicolone - dà atto, ad esempio, l'ANAC chiedendo ai RUP di assumere la qualifica di 'project manager', un obiettivo ambizioso, ma lungimirante, da perseguire attraverso anni di formazione di un apparato tecnico demotivato e non aggiornato che, nelle more, potrebbe giovarsi del supporto di project manager esterni da cui acquisire know how ed esperienza. Anche per questo la strada della terziarizzazione dei servizi, a soggetti selezionati attraverso requisiti coerenti e adeguati, è quella obbligata, in grado anche di creare occupazione nel settore delle professioni tecniche tanto provato da tanti anni di crisi. Semmai si dovrebbe chiedere ai tecnici interni alla P.A. di dimostrare la stessa esperienza richiesta a chi opera sul mercato, per garantire qualità e sicurezza nell'interesse dell'utenza finale e quindi dei cittadini".

"Stiamo chiedendo quindi al Governo - ha concluso il Presidente OICE - di tenere ferme le scelte fondamentali fatte con il Codice 50/2016 neanche un anno fa e che sono pericolosamente, ed a nostro avviso troppo frettolosamente messe in discussione; a partire dall'obbligo di applicare il decreto parametri, punto di partenza necessario per gare di qualità già adesso provate da ribassi sempre alti, e dall'obbligo di affidare lavori sulla base del progetto esecutivo senza passi indietro sull’appalto integrato. Vorremmo vedere, in sintesi, il coraggio di mantenere la 'barra a dritta' sulle forti scelte che il legislatore ha fatto solo un anno addietro”.