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Partite Iva: ecco i dati aggiornati sulle nuove aperture

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Partite Iva: ecco i dati aggiornati sulle nuove aperture
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso disponibili i dati sulle nuove aperture di partite Iva relativi al terzo trimestre del 2023. Ve li presentiamo

Quante partite Iva sono state aperte nel terzo trimestre del 2023? Quali sono i settori e i territori che registrano il maggior numero di aperture? Sono due delle domande a cui risponde l’apposito Osservatorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Scopriamo i dati più interessanti.

Complessivamente sono state 97.145 le neonate attivazioni, con un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La natura giuridica delle nuove partite Iva mette al primo posto le persone fisiche, artefici del 70% delle attivazioni, la metà di queste sono state richieste da giovani fino a 35 anni. Seguono da lontano le società di capitali, con il 22% del totale, in fondo le società di persone, che non superano il 2,7%.

I “non residenti” (soprattutto società di commercio online) e quella delle “altre forme giuridiche”, rappresentano complessivamente il 5,3% del totale delle nuove aperture. Il confronto con il terzo trimestre del 2022 mostra che le persone fisiche (+3,2%) e le società di capitali (+4%), registrano un moderato incremento, mentre scendono le rimanenti forme giuridiche.

Ripartizione geografica, per settore e di genere

Il focus sulla ripartizione geografica, evidenzia che quasi la metà delle richieste sono arrivate dalle regioni del Nord, che ottengono il 49,2% del totale, seguono il Sud e le Isole, con il 29,3%, sul terzo gradino del podio il Centro, con il 21,1%. Gli aumenti maggiori si sono registrati in Lombardia (+11,2%), nella provincia di Trento (+9,7%) e in Sardegna (+8,6%). Viceversa, valori in calo soprattutto in Puglia (-7,7%), Veneto (-4,3%) e Molise (-3,1%).

Nessuna sorpresa dall’analisi sull’andamento per settore produttivo. Il commercio continua a essere il comparto più vivace, con il 19,2% del totale delle neonate partite Iva, seguito dalle attività professionali (16,4%) e dall’edilizia (10,1%). Rispetto allo stesso trimestre del 2022, i maggiori incrementi si notano nell’istruzione (+128,3%), alloggio e ristorazione (+10,6%) e nei servizi residuali (+7,6%). Richieste in calo, invece, soprattutto nei settori dell’agricoltura (-21,8%), attività manifatturiere (-8,8%) e commercio (-2%).

Nulla di nuovo anche nella ripartizione per genere delle persone fisiche. Come di consueto le nuove aperture sono state richieste in prevalenza dagli uomini (61%). La metà del totale è stata attribuita a giovani fino a 35 anni e il 31% a persone con età compresa tra i 36 e i 50 anni. L’aumento è generalizzato per tutte le fasce di età rispetto al trimestre luglio-settembre 2022, ma più evidente per la classe 36-50 anni (+5,7%).

Prendendo in considerazione il Paese di nascita, è emerso che il 22,2% dei nuovi avvii sono stati conferiti a soggetti nati all’estero, in linea con quanto registrato nello stesso periodo del 2022.

Infine, 48.192 dei nuovi arrivati, pari al 49,6% del totale, hanno aderito al regime fiscale forfetario.

 

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