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Piemonte: le novità del Piano paesaggistico regionale

Ecologia e tutela ambientale di
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I principi del Piano consentiranno di dare corso a politiche di rigenerazione e valorizzazione del territorio, in una logica di sviluppo volta alla qualificazione e salvaguardia delle risorse

Un atlante complessivo che descrive il territorio piemontese, riconosce i principali valori che lo qualificano, i suoi caratteri identitari, le principali criticità e fornisce una visione unitaria della regione alla luce delle sue componenti costitutive, delle sue vocazioni principali e delle espressioni caratteristiche della sua storia. È il Piano paesaggistico regionale (Ppr), lo strumento di conoscenza, regolazione, pianificazione e programmazione finalizzato alla salvaguardia del territorio, alla riqualificazione delle parti compromesse, alla crescita di una coscienza collettiva votata al paesaggio, approvato il 3 ottobre dal Consiglio regionale del Piemonte.

Il Ppr contiene al proprio interno linee strategiche volte alla tutela del paesaggio e al miglior utilizzo del territorio. Oltre a sostenere diverse azioni, in parte già attuate (progetti europei, di valorizzazione, di riqualificazione) nella sua parte strutturale contiene principi e assi tematici che, secondo quanto sostiene l’assessore all’Ambiente e alla Programmazione territoriale e paesaggistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, “consentiranno nei prossimi anni di dare corso a politiche consapevoli di rigenerazione e valorizzazione del territorio, in una logica di sviluppo del Piemonte volta alla qualificazione e salvaguardia delle sue risorse, verso un’economia sostenibile e per il miglioramento della qualità di vita dei suoi abitanti”.

Il corpus del piano è enciclopedico: sono state catalogate oltre 2060 componenti fra cascate, ville, chiese, torri, fortificazioni, cascine, borgate e vestigia storiche del territorio, le Residenze sabaude, i Sacri monti, i palazzi e i castelli. E ancora 370 singoli beni paesaggistici e numerose aree tra cui 199 laghi, 1837 fiumi e corsi d’acqua, 109 aree protette, 94 zone di interesse archeologico, per una superficie tutelata pari al 61% del totale del territorio.

Il Ppr, in sinergia con il Piano territoriale regionale (Ptr), costituisce lo strumento di riferimento per il sistema della pianificazione territoriale provinciale e della città metropolitana, della pianificazione urbanistica dei comuni e delle loro forme associative, nonché il riferimento per la definizione di strumenti di pianificazione settoriale coerenti e compatibili con le caratteristiche del territorio piemontese.

Alcuni obiettivi del Ppr: un uso consapevole e sostenibile del territorio attraverso politiche fondate sul contenimento del consumo di suolo, la qualificazione delle aree rurali e naturali, la rigenerazione delle parti degradate, urbane e periferiche.

“Il Ppr - ha aggiunto l'assessore Valmaggia - è il frutto di un grande lavoro che ha visto l’impegno delle strutture regionali e ministeriali per oltre 10 anni. Un documento improntato ai principi di sviluppo sostenibile, uso consapevole del territorio, minor consumo del suolo agronaturale, salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di promozione dei valori del paesaggio coerentemente inseriti nei singoli contesti ambientali. Il Ppr definisce così modalità e regole volte a garantire che il paesaggio sia adeguatamente conosciuto, tutelato, e valorizzato e promuove la salvaguardia, la gestione e il recupero dei beni paesaggistici”.

Tutti gli elaborati del Ppr sono consultabili sul sito della Regione Piemonte. I dati delle tavole sono scaricabili in formato shapefile dal Geoportale del Piemonte. I contenuti del Piano sono sintetizzati in un apposito fascicolo illustrativo e, per agevolare la consultazione degli elaborati del Ppr, è stato predisposto un breve manuale di istruzioni.