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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il II Decreto Mezzogiorno

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Il Decreto pubblicato contiene interventi riguardanti la demolizione e ricostruzione, lo sviluppo delle infrastrutture e delle aree riguardanti le Regioni del Sud

Sulla Gazzetta Ufficiale n.141 del 20 giugno 2017 è stato pubblicato il Decreto legge n.91 recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno” (Il secondo Decreto Mezzogiorno). La normativa immette una serie disposizioni per le Regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il primo Decreto per il Sud è stato approvato in via definitiva lo scorso Febbraio.

Il Decreto pubblicato contiene interventi riguardanti la demolizione e ricostruzione, lo sviluppo delle infrastrutture e delle aree riguardanti le Regioni sopraelencate. Tra le novità più importanti emerse dal testo viene evidenziato che i Comuni potranno svolgere piani per consentire la riqualificazione e la generazione urbana anche in deroga agli strumenti urbanisti ora in vigore. Gli stessi Enti effettueranno un’indagine dei terreni abbandonati o incolti da almeno dieci anni e delle aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo, che permangono in uno stato di abbandono da quindici anni. Il Decreto, infatti, cerca di intensificare nel mezzogiorno le opportunità di lavoro per i giovani in territori con deficit occupazionali. I Comuni stileranno un elenco che sarà aggiornato ogni anno delle aree dismesse e pubblicheranno dei bandi per darle in concessione per un massimo di 9 anni, a giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni che presentino un progetto atto alla valorizzazione ed il riutilizzo del bene, che preveda attività agricole, artigianali, commerciali e turistico-ricettive.

I piani urbani saranno attuati con la demolizione e ricostruzione degli immobili fatiscenti, pur mantenendo la destinazione d’uso, nonché la dotazione di infrastrutture viarie, quali reti di trasporto e reti funzionali per i servizi. Le Regioni erogheranno ai Comuni le somme per la rigenerazione. La tempistica, al fine di approvare i programmi, fissa un termine di 180 giorni. Verrà data la priorità ai piani che possano prevedere il riuso di immobili dismessi, con esclusione di consumo ulteriore suolo non edificato e con elevati standard di qualità architettonica e paesaggistica.

Le Regioni potranno chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’istituzione di Zone economiche speciali (Zes). Ogni area economica comprenderà una zona portuale. All’ interno di ogni area verranno praticate le condizioni agevolate per svolgere le attività per le attività di azienda delle imprese.