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REbuild 2013 al nastro di partenza: obbiettivo accelerare il mercato della riqualificazione

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A Riva del Garda due giorni per fare il punto su riqualificazioni e gestioni s


Apre finalmente a Riva del Garda, REbuild, la convention nazionale sulla riqualificazione e gestione sostenibile del patrimonio immobiliare. Due giorni, il 26-27 novembre, per parlare del futuro del settore delle riqualificazioni in chiave di sostenibilità, uno dei pochi segmenti in attivo del mercato delle costruzioni.

«Quello della riqualificazione sostenibile si presenta come un settore strategico per la crescita del paese, visto che edilizia e immobiliare pesano quasi il 15% del PIL italiano e il patrimonio immobiliare vale 4,2 volte tanto il nostro prodotto interno lordo», spiega Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e co-ideatore di REbuild. «Il nuovo costruito costituisce una fetta sempre più esigua del mercato: oggi è già inferiore al 45% del totale. I nostri edifici vanno, dunque, riqualificati in maniera sostenibile, per essere resilienti ai problemi ambientali, per tagliare i costi energetici, per ridare valore al nostro asset strategico più importante, il patrimonio immobiliare nazionale, storico, pubblico e privato».

Arrivata alla seconda edizione, REbuild si concentra quest’anno su tre aree tematiche: Policy e Mercato, il Prodotto Immobiliare e le Tecniche per la riqualificazione. Un programma di incontri che prevede 140 relatori, 17 sessioni e 11 tavoli, elaborato con perizia da un team dedicato per offrire un palinsesto di incontri di grande livello, impostato su una profonda collaborazione con gli operatori del settore, non dispersivo e focalizzato su esempi concreti.

Spiega Thomas Miorin, direttore di Habitech e tra i fondatori della manifestazione: «dopo l'edizione 2012, focalizzata sui casi studio interazionali da portare sul mercato italiano per dare esempi su come la sostenibilità nella riqualificazione e nella gestione degli immobili può essere redditizia, il programma di quest'anno sarà radicalmente diverso. REbuild 2013 sarà un'edizione molto più “italiana” della precedente: oltre agli incontri con esperti internazionali che daranno un quadro delle strategie internazionali, ci saranno numerose sessioni orientate su quelli che sono i casi, le best practice e le esperienze locali che funzionano e le sfide che insieme bisogna affrontare. A partire dal ripensamento della filiera del settore, che oggi si deve presentare sempre più integrata, dal progettista al finance, per affrontare la sostenibilità con successo».

REbuild nel dettaglio
Durante la due giorni, il dibattito verterà sui sistemi di misurazione e sugli standard di certificazione energetica dei grandi patrimoni: «I diversi sistemi disponibili sul mercato – continua Miorin - hanno elementi comuni di base, ma alcuni seguono standard più affidabili di altri o criteri più adatti a valutare certi portafogli. A REbuild si parlerà di come gli standard, e quindi le certificazioni, devono funzionare a ogni scala geografica, per questo necessitano di parametri e di misure e valutazioni globali ma consistenti anche a livello locale. L'obiettivo è ingaggiare il mercato a misurare le performance degli edifici generando dei criteri congruenti, e non così laschi o poco sfidanti per le società italiane, che siano applicabili alla singola costruzione come al portafoglio immobiliare».

Nella sezione Policy e Mercato numerosi gli incontri per pensare alla sfida europea e italiana per trovare strategie per poter riqualificare il patrimonio immobiliare pubblico e incentivare il mercato ad avere approcci maggiormente sostenibili. Il GBC Italia parlerà del prospettive della Direttiva 27 UE, ANCI e Patrimonio Comune discuteranno di “Rigenerazione Urbana Sostenibile”, mentre l’atteso tavolo di Nomisma affronterà la sfida de “L’efficientamento e valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale”.

Francesco Zollino della Banca d’Italia approfondirà la relazione tra mercato immobiliare e finanziario, e su questo esponenti del mondo delle SGR (Gabetti, Imi San Paolo e SDCL Capital, noto investor della city di Londra) andranno ad esplorare soluzioni finanziarie realizzabili per le riqualificazioni.
Per affrontare il tema finanziare la riqualificazione con soluzioni innovative si terrà il tavolo di lavoro “verso soluzioni finanziarie innovative e responsabili” che affronta una duplice sfida. Da un lato vi è la necessità di identificare innovativi strumenti finanziari per la rigenerazione e la valorizzazione immobiliare. Dall’altro, dato che l’investimento può influenzare la catena del valore a valle, si prospetta la possibilità e l’opportunità di identificare modalità con le quali gli investitori possano rendere più responsabile l’intera filiera.

REbuild per innovare il prodotto immobiliare
Secondo Cesare Ferrero, country manager di BNP Paribas, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione di REbuild: «la riqualificazione è il tema centrale dell’immobiliare per i prossimi 10 anni. Non abbiamo una domanda di crescita tale che si necessitino quantità ingenti di nuovi spazi, di uffici di residenze: quindi il tema è andare a sostituire il prodotto vecchio con quello nuovo, come già succede nel settore automobilistico e della telefonia. La dotazione è diffusa, e molti chiederanno un prodotto di sostituzione di maggiore qualità».

«Abbiamo dedicato un’intera area tematica al Prodotto Immobiliare», spiegano Salvatori e Miorin. «Un modo rinnovato di intendere l’edificio, caratterizzato da maggiore attenzione alla domanda del mercato, dove l’immobile diviene competitivo anche sulle performance, per il valore legato alla sostenibilità, qualità degli spazi, per la capacità di essere gestito in maniere efficiente». Negli incontri di questa area tematica si parlerà, quindi, di intervenire per riqualificare i condomini italiani, di confronto delle prestazioni immobiliari e di standard di certificazione (LEED; BREEAM, CasaClima). «In Italia si è iniziato da pochissimo a parlare di prodotto immobiliare, una trasformazione importante poiché per anni il real estate è stato slegato dalla qualità del prodotto finale, a causa anche di una filiera troppo lunga per garantire standard elevali di qualità, concentrandosi esclusivamente per standard volumetrici (bilocale monolocale, ecc). Oggi il prodotto edificio deve offrire grandi prestazioni, qualità del vivere e includere questi criteri senza extra-costi», conclude Miorin. .