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Ricostruzione in Abruzzo, emanata una nuova ordinanza. Al via i lavori delle case E

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Il Commissario delegato, Gianni Chiodi, ha annunciato: “Finalmente può partire la ricostruzione pesante al di fuori del centro storico dell'Aquila”


''Finalmente puo' partire la ricostruzione pesante al di fuori del centro storico dell'Aquila''. La notizia, importante e attesa, e' stata data stamane dal Commissario delegato, Gianni Chiodi, che nel corso di una conferenza stampa-consuntivo ha voluto commentare i contenuti dell'ultima ordinanza, la numero 3881 dell'11 giugno 2010, firmata dal Presidente del Consiglio.

13 articoli dei quali il numero 5, che disciplina la ricostruzione delle case classificate E, il piu' significativo. Il primo articolo prevede l'incremento del tetto di spesa per accedere al finanziamento agevolato; fino ad oggi il contributo concesso non poteva essere superiore a 80 mila euro, adesso il limite e' di 200 mila euro, utilizzabile per la riparazione, per la ricostruzione o per l'acquisto di una nuova abitazione in sostituzione di quella distrutta.

L'articolo 2 proroga la presenza di 127 unita' della Difesa nei territori terremotati (impegno in euro un milione e 800 mila). L'articolo 3 consente alla ''Gran Sasso Acqua SpA'' di sopravvivere. Assegna infatti circa 900 mila euro per le spese sostenute per le operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione nelle fasi di prima emergenza e un contributo in conto capitale di 5 milioni di euro per assicurare la copertura dei costi maggiori derivanti dalla situazione di emergenza.

L'articolo 4 dispone l'assunzione di personale (8 unita') al Comune dell'Aquila. Fondamentale l'articolo 5, molto tecnico, che contiene i criteri per i lavori nelle case E, introducendo anche il principio della sostituzione edilizia.

Lo stesso articolo da' la possibilita' al Comune dell'Aquila di procedere all'acquisto di immobili distrutti o gravemente danneggiati. I successivi articoli riguardano proroghe di Co.co.co. L'articolo 9 da' un'interpretazione autentica delle norme, e ribadisce che i contributi per la ricostruzione spettano ai titolari di immobili diversi dalla abitazione principale posseduti anche dai non residenti.

''Questa interpretazione conferma gli indirizzi emanati dalla Protezione civile nazionale e il parere della Commissione tecnico scientifica del Commissario delegato per la Ricostruzione, trasmesso ai Comuni interessati agli eventi sismici - ha aggiunto Chiodi -. I Comuni devono quindi adeguarsi ed evitare ulteriori ritardi delle procedure''.

L'articolo 10 prevede la concessione di contributi da parte del Commissario delegato ai Comuni del cratere per le maggiori spese del servizio di smaltimento dei rifiuti, fino al limite di 11 milioni di euro. I conclusivi articoli dispongono il pagamento degli indennizzi per le attivita' produttive.