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Sebastián Matta: in mostra gli elementi d’arredo ripensati dall’artista cileno

Arredamento e Mobili di
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Questo aspetto inedito del lavoro di Matta sarà al centro dell’esposizione presso la Triennale di Milano, dal oggi fino al 2 settembre


CASAMATTA riproduce simbolicamente gli interni della casa di Matta arredata esclusivamente con le sue creazioni a cavallo fra arte, design e artigianato.
Sedie, divani, panche, tavolini, armadi, letti, lampade, realizzati sperimentando diversi materiali come legno, resina e metallo, dialogano con oggetti d’uso quotidiano in ceramica, posate, piatti, vasi decorati e piccole sculture.
Saranno inoltre esposte alcune delle opere pittoriche di Matta, che all’interno della casa, restituiranno una visione completa della sua versatile ed eclettica opera.

Nato a Santiago del Cile nel 1911, nel 1934, dopo gli studi in architettura,  si trasferisce a Parigi dove si dedica alla pittura. Lavora con Le Corbusier e prende contatto a Madrid con intellettuali spagnoli, fra cui i poeti Rafael Alberti e Federico Garcia Lorca. Nel 1936 si trasferisce a Londra dove si unisce a Walter Gropius e Moholy-Nagy, e ha modo di conoscere anche lo scultore britannico Henry Moore.

A Parigi conosce André Breton e Salvador Dalí nel 1937 e dal 1938 aderisce al surrealismo, con una pittura attenta alla dimensione onirica e inconscia.
Comincia allora a partecipare a importanti eventi come l'Esposizione Internazionale del Surrealismo alla Galleria di Belle Arti di Parigi. Realizza i suoi primi oli surrealisti che prima chiama Morfologie Psicologiche e poi Inscape. Conosce Duchamp a Parigi e nel 1939 mantiene contatti con Pablo Neruda.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ripara a New York assieme a Yves Tanguy. Qui ha contatti con gli altri surrealisti, con i dadaisti ed esercita una forte influenza su molti giovani artisti, tra i quali Pollock, Rothko e Gorky.

Alla fine degli anni ‘50 Matta è già un artista riconosciuto a livello internazionale, con opere esposte in importanti musei di Londra, New York, Venezia, Chicago, Roma, Washington e Parigi.

Nel 1971 la rivista francese Connaissance des Arts, lo colloca fra i dieci migliori pittori contemporanei del mondo e nel 1985 il Centro Georges Pompidou di Parigi gli dedica una grande retrospettiva.
Nel 1990 torna a Parigi trascorrendo dei periodi in Italia, a Tarquinia, dove a partire dagli anni settanta installa uno studio, una scuola di ceramica e una sala di esposizioni.

Dopo aver lasciato il Cile nel 1934, Matta vi fa ritorno solo in occasione della vittoria elettorale di Salvador Allende e dell'Unidad Popular.
In quell’epoca guida un gruppo di muralisti - le Brigate Ramona Parra - che dipingevano sui muri i motivi del programma economico e sociale di Allende. Negli anni ‘60 Matta sostiene apertamente il presidente Salvador Allende.

In seguito al golpe di Augusto Pinochet, l'artista è dichiarato "persona non gradita" e viene inserito in una lista nera. Il pittore decide allora di diventare cittadino francese.

Scompare nel 2002, a Civitavecchia.

Tra le sue mostre più importanti, vanno ricordate le retrospettive tenute al Museum of Modern Art di New York nel 1957 e al centro Pompidou a Parigi nel 1985.