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Superbonus 110%: cosa chiedono i produttori di serramenti?

Infissi e Serramenti di
Superbonus 110%: cosa chiedono i produttori di serramenti?
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Le associazioni che rappresentano i produttori di infissi e serramenti si dicono soddisfatte della proroga del Superbonus 110%, ma da sola non basta

Il ridimensionamento del Superbonus 110% nei prossimi anni continua a far discutere. Sono intervenuti nel dibattito anche i produttori di infissi e serramenti, che hanno scritto al presidente del Consiglio e ai Ministri interessati dal provvedimento. Leggiamo la lettera per capire cosa chiedono.

“Anfit Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy, CNA Serramenti e Infissi, Assovetro Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro, Confartigianato LegnoArredo, LegnoLegno Consorzio Nazionale Serramentisti, EdilegnoArredo ed Assotende di FederlegnoArredo, PVC Forum Italia Centro di informazione sul PVC e UNICMI Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti, che rappresentano le realtà industriali e artigianali della filiera italiana dei serramenti e delle schermature solari, hanno attentamente letto le bozze circolanti del DL Bilancio 2022 e hanno molto apprezzato la proroga dell’Ecobonus 50% e del Bonus Ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2024”.

La perplessità dei produttori di infissi e serramenti

“Al tempo stesso le nostre Associazioni e le migliaia di Imprese del settore sono estremamente perplesse su un punto: il testo del DL attualmente circolante avrebbe esteso la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura solo al Superbonus, escludendo di fatto questa possibilità per l’Ecobonus e per il Bonus Ristrutturazioni.

Se venisse confermata questa interpretazione limitativa del comma 2 dell’articolo 8 della bozza del DL Bilancio, gli effetti sul comparto sarebbero deleteri. Tutte le imprese industriali e artigianali della filiera hanno infatti investito cifre considerevoli dei propri bilanci in campagne di comunicazione, in piattaforme finanziare e in accordi con il settore del credito o delle multiutilities, volte a comunicare e offrire la cessione del credito o lo sconto in fattura ai consumatori italiani.

Senza questi due strumenti, nei fatti, sia l’Ecobonus, sia il Bonus Ristrutturazioni subirebbero un depotenziamento sostanziale, provocando gravi conseguenze sui bilanci delle Imprese e rischiando di fornire una brusca frenata al circolo virtuoso della riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano, verso il quale il comparto di serramenti e schermature solari ha fornito un contributo straordinario negli ultimi anni.

Sconto in fattura e cessione del credito sono strumenti da poco tempo a disposizione del mercato e interromperli proprio quando stanno sedimentandosi fra i consumatori italiani e dopo un impegno gravoso dell’intera filiera (dal settore industriale alla più piccola realtà artigianale) significherebbe vanificare il raccolto dopo la semina.

Con questa lettera, le nostre Associazioni richiedono l’impegno del Governo su questa tematica, o fornendo una chiave interpretativa estensiva del testo già circolante riguardo la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura fino al 31 dicembre 2024 o esplicitando attraverso un apposito emendamento concordato fra Governo e Parlamento la suddetta proroga”.