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Acquistare casa: il contratto preliminare va registrato?

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L’Agenzia delle Entrate risponde a un interessante quesito riguardante il contratto preliminare di compravendita, chiamato anche “compromesso”, e le relative tasse

Acquistare casa è un passo importante, qualcosa che cambia la vita. Per questo bisogna fare molta attenzione a non commettere errori. Per evitare di sbagliare, un contribuente ha rivolto all’Agenzia delle Entrate un interessante quesito: “Un contratto preliminare di acquisto di una casa va registrato? Quali imposte occorre pagare?”. Leggiamo la risposta del Fisco.

Paolo Calderone risponde al quesito

Il contratto preliminare di compravendita, chiamato anche “compromesso”, deve essere redatto in forma scritta (scrittura privata, scrittura privata autenticata o atto pubblico) e registrato entro 20 giorni dalla sottoscrizione (entro 30 giorni se stipulato con atto notarile).

Per la registrazione occorre versare:

- l’imposta di registro in misura fissa (200 euro), indipendentemente dal prezzo della compravendita;

- l’imposta di bollo (16 euro ogni 4 facciate e comunque ogni 100 righe, oppure 155 euro se il contratto è formato per atto pubblico o per scrittura privata autenticata).

Inoltre, se il preliminare prevede un pagamento, è dovuta anche l’imposta di registro:

- dello 0,50% delle somme previste a titolo di caparra confirmatoria;

- del 3% delle somme previste a titolo di acconto sul prezzo di vendita, se il trasferimento non è soggetto a Iva, o in misura fissa di 200 euro per le compravendite soggette a Iva.

L’imposta pagata con il preliminare sarà poi detratta da quella dovuta per la registrazione del contratto definitivo di compravendita.