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Dl Semplificazioni: tutti d’accordo nel bocciare una norma

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Dl Semplificazioni: tutti d’accordo nel bocciare una norma
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Associazioni datoriali e parti sociali hanno inviato una lettera congiunta alle ministre De Micheli e Catalfo per denunciare i rischi di una norma contenuta nel Dl Semplificazioni

La filiera delle costruzioni è composta da più attori con interessi specifici, spesso difficili da conciliare. Ma una norma contenuta nel Dl Semplificazioni sembra mettere tutti d’accordo. In negativo. Scopriamo i contenuti di una lettera congiunta inviata da associazioni datoriali e parti sociali alle ministre De Micheli e Catalfo.

Il coro di “no” è rivolto alla disciplina derogatoria per l’affidamento dei lavori pubblici sopra soglia prevista dal dl semplificazioni, che consente alle amministrazioni di procedere in deroga ad ogni disposizione. Si chiede anche un chiarimento immediato sul regime di regolarità contributiva.

Perché la disciplina derogatoria viene bocciata?

In particolare, denunciano imprese, artigiani, cooperative e sindacati delle costruzioni, destano preoccupazione gli ampi poteri derogatori ispirati al modello Genova, che di fatto, piuttosto che una semplificazione, determinano una larghissima deregolamentazione del settore, sacrificando il ricorso alla gara. La semplificazione normativa, si sottolinea nella lettera, è invece utile a monte della gara, dove si annidano le vere cause del blocco dei lavori.

Viene inoltre espressa preoccupazione per l’istituzionalizzazione di una procedura a concorrenza ridotta per un numero indefinito di opere, che per giunta non è stato individuato.

Ulteriore fonte di grande preoccupazione per le parti datoriali e sociali edili è quella della regolarità contributiva, per la quale si chiede un unico regime di riferimento valido sia per i lavori pubblici che per quelli privati. In materia di Durc, infatti, il balletto di interventi normativi e continue proroghe sta generando un caos in cui imprese e lavoratori non riescono più a districarsi.