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Edilizia sostenibile: quanto ci tengono gli italiani?

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Edilizia sostenibile: quanto ci tengono gli italiani?
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Nella cornice dell’Acquario Romano è stata presentata una ricerca sulla percezione degli italiani riguardo all’edilizia sostenibile. Ecco cos’è emerso

L’edilizia sostenibile è un tema che sta a cuore agli italiani? Se sì, quanto? A queste domande risponde un’indagine demoscopica commissionata da Green Building Council e condotto da Eumetra. Scopriamone i risultati, andando con ordine.

All’interno della prestigiosa cornice dell’Acquario Romano - Casa dell’Architettura, GBC Italia ha organizzato l’evento “La responsabilità del cambiamento per il benessere delle persone”, dedicato ad attivare un ampio e partecipato confronto orientato a ridefinire il concetto di “Sostenibilità” oggi in Italia.

Una necessità che si pone in prosecuzione a quanto dettato dagli accadimenti che hanno qualificato lo scacchiere internazionale negli ultimi mesi, rendendo necessario un generale ripensamento di visioni, metodologie operative, strategie e stili di vita all’interno della maglia sociale, imprenditoriale ed economica, e sottolineando come prioritaria l’accelerazione per una giusta transizione in chiave sostenibile.

In questo quadro, strutturale è il ruolo ricoperto dalle filiere edile e immobiliare, le cui azioni, attività e scelte sono e saranno fondamentali leve per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti a livello internazionale, anche a margine di quanto raggiunto nell’ambito di COP28.

“L’appuntamento è stato un’importante occasione in cui abbiamo cercato di scardinare il generale sentimento secondo cui occuparsi di sostenibilità significhi essere guidati esclusivamente da tematiche di carattere ambientale in senso stretto”, afferma a chiusura della giornata Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia. Che prosegue: “L’urgenza della crisi climatica, con l’allarme sull’imminente catastrofe ecologica, recentemente lanciato anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres, ha di fatto celato l’importanza strategica, direi cruciale, della dimensione sociale per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Come ho ricordato anche in COP28, per GBC Italia non è sufficiente affrontare la crisi ecologica, ma è indispensabile fare i conti anche con le disuguaglianze, la giustizia sociale ed anche con l’impegno civile di ogni singolo cittadino. È necessario far germogliare e radicare un pensiero che si faccia portatore di un nuovo modo di agire, basato sul principio di responsabilità sociale, per un cambiamento che guardi a un nuovo Umanesimo della sostenibilità, in cui sia finalmente l’uomo fulcro e obiettivo delle nostre strategie sostenibili”.

Una necessità ben sottolineata anche dal Professor Umberto Galimberti nel corso della sua Lectio Magistralis, durante la quale ha ricordato che “per difendere la vita dobbiamo includere nei diritti dell’uomo i diritti di tutti i viventi. Dobbiamo passare da una visione antropocentrica a una visione biocentrica, in cui l’uomo venga tutelato in quanto parte del tutto. Oggi l’umanità si trova di fronte a una sfida che non è quella che ha imparato dalla sua storia, ossia la logica del nemico, ma l’umanità deve difendersi da sé stessa, da quella concezione distruttiva con cui ha agito sulla terra”.

La ricerca “Edifici sostenibili: la percezione degli italiani”

La responsabilità del cambiamento riguarda quindi tutte le compagini sociali, a partire dagli stessi cittadini. Otto italiani su dieci si dimostrano, oggi, particolarmente consapevoli e sensibili alle tematiche di sostenibilità, a partire dall’ambiente costruito. Questo è quanto emerge con chiarezza dalla ricerca demoscopica “Edifici sostenibili: la percezione degli italiani”, i cui risultati sono stati presentati dal Professor Renato Mannheimer.

“Primario dato che connota l’attuale scenario italiano è il riconoscimento del ruolo attivo attribuito all’edilizia rispetto alla sostenibilità ambientale e nel contingentare l’impatto dell’uomo sull’ambiente - evidenzia il Professor Renato Mannheimer -. Un’evidenza condivisa da oltre il 78% degli intervistati. Il 66% dei cittadini italiani coinvolti nell’indagine, inoltre, ritiene necessario sostenere interventi mirati ad efficientare il proprio immobile, esprimendo una convinta posizione a guardare con concretezza ai temi del vivere sostenibile. Per farlo, ben l’89% gradirebbe aver a disposizione una guida e indicazioni chiare per procedere in questa direzione, in adeguamento anche alle normative europee; così come ampia è la condivisione nel ritenere necessaria l’azione svolta da un soggetto indipendente nel certificare la qualità del lavoro svolto”.

Si tratta di riconoscimenti fondamentali, che sostengono l’urgenza di operare a supporto di una transizione del costruito, a tutte le scale (territori, città, borghi, quartieri e anche singolo edificio), per la definizione di una nuova cultura del costruire, di qualità, che utilizzi le risorse in modo sostenibile.

Un’idea condivisa anche dall’On. Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, che è intervenuto in conclusione dell’evento ricordando: “Come Ministero, stiamo lavorando proprio a un innovativo e nuovo Piano Casa. Parlando di responsabilità, sono convinto che l’errore più grande che si possa commettere sia quello di non scegliere. Responsabilità significa proprio prendere la responsabilità di scegliere, altrimenti si sbaglia. Il cambiamento non può essere fine a sé stesso, ma deve portare a un miglioramento. Da qui il tema del benessere”.

In questo scenario, pertanto, GBC Italia, e gli strumenti che mette a disposizione del mercato, si qualificano come elementi cruciali nel percorso di cambiamento, come dimostrato anche dall’Impact Report dell’edilizia certificata in Italia, presentato lo scorso giugno ed elaborato insieme a The European House - Ambrosetti. In questa direzione, l’Associazione è chiamata, sin da oggi, a operare con uno sforzo condiviso e inclusivo affinché questo futuro sia quanto più democratico e accessibile a tutti i cittadini, che manifestano ampia sensibilità ai temi dell’edilizia sostenibile.

Due distinti panel di relatori sono intervenuti nel corso della mattinata, mettendo a sistema strumenti, strategie e possibili azioni a cui guardare nei prossimi anni, agendo in una dimensione locale, nazionale e globale, sino ad abbracciare quella spaziale. Anche il mondo dello spazio sta cambiando, anche in termini di prospettive e opportunità: dalla Space Economy possono giungere innovative soluzioni per un vivere più rispettoso sulla Terra, verso l’ambiente e verso gli altri individui.